Papa Francesco lavora alla sua prima autobiografia, dal razzismo alle armi atomiche: di cosa parlerà

Il pontefice prepara un «libro bomba» secondo Dagospia, in cui toccherà diversi temi caldi dell’attualità attraverso la storia della sua vita e i grandi eventi della Storia

Arriverà nella primavera del 2024 la prima autobiografia di Papa Francesco e si intitolerà Life. La mia storia nella Storia. Il volume sarà pubblicato da Harper Collins Publishers e sarà scritto a quattro mani con il vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona. Il Pontefice avrebbe voluto gestire il progetto in prima persona, senza coinvolgere in alcun modo il dicastero del Vaticano che, secondo Dagospia, di questa iniziativa pare non sapesse nulla. Il libro sarà pubblicato in Italia, Stati Uniti, UK, Canada, Brasile, Francia, Germania, Messico, Polonia, Portogallo, Spagna e Sudamerica. Per la prima volta il Pontefice racconterà la sua vita attraverso grandi eventi storici, dalla Seconda Guerra Mondiale, quando allo scoppio aveva tre anni, fino ai giorni nostri. Nel libro non mancherebbero «giudizi sferzanti» raccontati dal pontefice «con la schiettezza che lo contraddistingue», spiega l’editore. Il racconto promette di toccare diversi temi caldi dell’attualità, dalle diseguaglianze sociali alla guerra, le armi atomiche, il razzismo e le battaglie pro-life. E le polemiche all’uscita del volume sembrano di fatto inevitabili.


«È un volume che vede la luce perché, soprattutto i più giovani, possano ascoltare la voce di un anziano e riflettere su ciò che ha vissuto il nostro pianeta – spiega il pontefice citato da Ansa – per non ripetere più gli errori del passato. Pensiamo, ad esempio, alle guerre che hanno flagellato e che flagellano il mondo. Pensiamo ai genocidi, alle persecuzioni, all’odio tra fratelli e sorelle di diverse religioni! Quanto dolore! Giunti a una certa età è importante, anche per noi stessi, riaprire il libro dei ricordi e fare memoria: per imparare guardando indietro nel tempo, per ritrovare le cose non buone, quelle tossiche che abbiamo vissuto insieme ai peccati commessi, ma anche per rivivere tutto ciò che di buono Dio ci ha mandato. È un esercizio di discernimento che dovremmo fare tutti quanti, prima che sia troppo tardi!».


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