Indi Gregory, rinviato a domani lo stop alle cure della bambina. Pressing per passare il caso a un giudice italiano

È attesa per le 13 di venerdì 10 novembre la decisione sull’appello a trasferire la giurisdizione della vicenda della piccola di otto mesi alle autorità italiane

Slitta a domani il distacco delle macchine che tengono in vita Indi Gregory. I legali della famiglia della bambina hanno annunciato che alle 13, ora italiana, di venerdì 10 novembre sarà discusso l’appello sulla possibilità di trasferire la giurisdizione del caso della piccola al giudice italiano. Lo stop alle cure vitali per la bambina non dovrebbe quindi avvenire prima della fine dell’udienza. A confermarlo sono stati Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, assieme all’avvocato Simone Pillon, che seguono gli sviluppi della vicenda dal fronte italiano in stretto contatto con gli avvocati della famiglia. Un primo rinvio di due ore era già avvenuto oggi, facendo slittare il distacco delle macchine alle 17, ora italiana. Lo scorso 6 novembre, il Consiglio dei ministri aveva conferito la cittadinanza italiana alla neonata: la madre e il padre di Indi speravano nel ricovero al Bambino Gesù di Roma. «Pensiamo che sia nel miglior interesse di Indi venire in Italia per ricevere le cure che potrebbero aiutarla a respirare, aprendo una valvola attraverso l’impianto di uno stent, per poi poterci concentrare sulla sua malattia mitocondriale che può essere trattata con queste terapie. Sappiamo che Indi è una combattente, lei vuole vivere, e non merita di morire. Grazie», aveva affermato oggi il padre, Dean Gregory, in un video trasmesso da La7. L’uomo aveva anche aggiunto: «Io e Claire siamo devastati e affranti dalla decisione presa dal giudice (che aveva negato la possibilità del trasferimento in Italia, ndr). Il National Health system sta cercando di impedirci di andare in Italia, e ci ha anche impedito di portare Indi a casa per le cure palliative di fine vita. Siamo molto preoccupati per la vita di Indi». E ancora: «I nostri avvocati stanno lavorando duramente e hanno presentato una richiesta urgente perché faremo ricorso in appello. Ma voglio ringraziare il consolato italiano a Manchester per l’aiuto e voglio ringraziare il governo, il Presidente e il popolo italiano, l’Italia è stata incredibile, come un angelo custode per Indi, siamo davvero fortunati ad avere la vostra passione e il vostro coraggio dalla nostra parte nel tentativo di salvare la vita di Indi».


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