Fabrizio Corona rischia la sorveglianza speciale. Rinviata l’udienza per decidere il futuro dell’ex re dei paparazzi.

Un legittimo impedimento dell’avvocato Chiesa rinvia l’udienza a data da destinarsi. Ma per la Questura di Milano la misura va riapplicata

Rinviata ad altra data l’udienza in programma per domani, al Tribunale di Milano, per decidere se
applicare ancora o meno a Fabrizio Corona la misura della sorveglianza speciale, che comporterebbe, nel caso affermativo, una serie di limitazioni all’ex re dei paparazzi. Corona ha finito a settembre di scontare, dopo oltre 10 anni, il cumulo di pene per condanne definitive. L’avvocato Ivano Chiesa ha presentato un’istanza di legittimo impedimento perché impegnato in un altro processo e, dunque, domani i giudici indicheranno un’altra data per la discussione.


Per la Questura di Milano è ancora socialmente pericoloso

La sorveglianza speciale per un anno e 6 mesi era stata applicata su Corona il 30 maggio del 2012, pochi
mesi prima dell’arresto per scontare una pena definitiva. La misura di prevenzione, confermata in appello e Cassazione, è stata bloccata mentre Corona era in carcere e paradossalmente oggi rischia di riattivarsi.
Saranno i giudici (collegio presieduto da Maria Gaetana Rispoli) della Sezione misure di prevenzione, presieduta da Fabio Roia, a dover decidere se Corona, invitato di recente in tv e impegnato a far emergere lo scandalo calcio scommesse sia o meno «socialmente pericoloso». Anche perché per la Questura di Milano l’ex re dei paparazzi lo è ancora. Il parere, nel quale si richiede la riattivazione
della sorveglianza speciale con l’aggravamento dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per due volte a settimana, è stato depositato alla Sezione autonoma misure di prevenzione del
Tribunale. Una linea che la difesa di Corona respinge spiegando come quella misura è legata a pene già eseguite e non c’è alcun elemento che dimostri l’attuale pericolosità sociale dell’ex fotografo dei vip.


Leggi anche: