No! Questi video non mostrano gli apache israeliani che sparano contro i civili al festival Supernova

La geolocalizzazione dei video dimostrano che i luoghi filmati erano ben lontani dal Festival

Circola online la teoria che vede i piloti degli elicotteri apache israeliani colpevoli di aver compiuto la strage del 7 ottobre 2023 al festival Supernova in Israele. Tutto ciò nonostante tutte le testimonianze video delle telecamere di sorveglianza, delle automobili e delle GoPro usate dagli stessi terroristi di Hamas durante l’assalto. Il tutto si basa su un articolo e un video ripreso dagli elicotteri, ma a smentire la narrazione è la geolocalizzazione delle riprese. Per questa e altre verifiche vi suggeriamo i due speciali “Le bufale della propaganda pro Israele” e “Le bufale della propaganda pro Palestina“.

Per chi ha fretta

  • L’articolo di giornale citato dai sostenitori della teoria la smentisce.
  • I piloti erano impegnati lungo il confine di Gaza.
  • La geolocalizzazione dei video dimostra che gli apache erano intervenuti in luoghi molto lontani dal Festival Supernova.

Analisi

Ecco un esempio di condivisione della narrazione proposta da “Syrian Girl”:

Israele ammette che elicotteri Apache hanno sparato sui propri civili in fuga dal festival musicale Supernova.

“I piloti si resero conto che c’era un’enorme difficoltà nel distinguere all’interno degli avamposti e degli insediamenti occupati chi era un terrorista e chi era un soldato o un civile… La cadenza di fuoco contro migliaia di terroristi all’inizio era tremenda, e solo a un certo punto i piloti iniziano a rallentare gli attacchi e selezionano attentamente i bersagli.”

Si rende sempre più palese che a causare le ca. 1300 vittime israeliane non siano stati quelli di Hamas (che seguendo una logica avevano l’interesse opposto, cioè fare il più alto numero di ostaggi vivi per poi scambiarli con prigionieri palestinesi, che era il fine ultimo dell’attacco) ma l’esercito israeliano. Dopo la falsa notizia dei 40 bambini sgozzati ci sono seri indizi che anche quella dei corpo bruciati e squartati per mano di hamas sia un falso.

A questo punto un’indagine internazionale sarebbe auspicabile per capire cos’avvenne effettivamente il 7 ottobre.

La propaganda russo-siriana

A rendere virale la teoria è stato l’account Twitter/X noto come “Syrian Girl”. Il suo vero nome è Maram Susli ed è siriana-australiana. Già collaboratrice di media sostenitori del regime di Bashar al-Assad come Russia Today (RT) e il New Eastern Outlook dell’Istituto di studi orientali dell’Accademia russa delle scienze. “Syrian Girl” aveva contribuito a diffondere la propaganda del regime siriano anche attraverso i canali della cospirazione americana come InfoWars di Alex Jones, il complottista noto per aver negato la strage di Sandy Hook. Il suo thread riporta diversi video e link insinuando che l’esercito israeliano abbia ammesso di aver ucciso numerosi civili durante il festival di Supernova.

Il racconto fuorviante delle dichiarazioni israeliane

Al fine si sostenere la presunta responsabilità israeliana viene citato un articolo del 15 ottobre (archiviato qui) in cui vengono raccontate le operazioni degli elicotteri Apache israeliani con alcuni commenti da parte di un pilota e tenente colonnello in servizio durante l’assalto del 7 ottobre. Leggendo l’articolo, la narrazione fornita dalla propagandista siriana non viene confermata: l’esercito israeliano, trovandosi in difficoltà nel poter distinguere i terroristi dai civili negli insediamenti, aveva inviato i suoi elicotteri Apache per fermare il flusso dei terroristi diretto nel territorio israeliano lungo il confine.

Il video venne pubblicato il 9 ottobre 2023 dall’account Twitter/X dell’IDF israeliano. Quello diffuso da “Syrian Girl” è soltanto la parte finale.

La geolocalizzazione dei video

Il lavoro svolto da parte della comunità OSINT, riportato dall’account GeoConfirmed, ci permette di individuare l’area di molte riprese diffuse da “Syrian Girl” e altre simili pubblicati da altri canali. Partiamo dalla prima ripresa dall’elicottero, quella dove si vede una strada in diagonale dove vengono colpite delle persone.

La geolocalizzazione non combacia con l’area del Festival o dei kibbutz, ma all’interno di Gaza (31.489921, 34.494832) a circa 10km di distanza dal Festival.

Abbiamo ripercorso tutte le analisi della comunità OSINT, controllando i punti indicati tramite Google Maps al fine di confermare o smentire la ricostruzione (qui, qui, qui, qui e qui). Nessuno dei punti ripresi è minimamente vicino ai luoghi delle stragi di Hamas al Festival e ai kibbutz vicini Re’im e Be’ri (area indicata sotto in nero).

Nessun riscontro sugli Apache al Festival

Un altro elemento della narrazione diffusa da “Syrian Girl” e da altri utenti sui social non viene confermata. Dalle numerose immagini riprese dai video recuperati nelle scorse settimane (dalle telecamere delle auto parcheggiate, quelle di sorveglianza e dalle Go Pro dei terroristi di Hamas) non si riscontra un intervento aereo da parte dell’esercito israeliano. I terroristi di Hamas circolavano nell’area del Festival, sparando contro i bagni chimici chiusi nella speranza di colpire qualche civile nascosto e depredando indisturbati i cadaveri. Dalle riprese dall’alto non si riscontrano scene che possano essere ricollegate a un attacco dal cielo.

Conclusioni

La narrazione che vede i piloti degli apache israeliani colpevoli del massacro al Festival Supernova del 7 ottobre 2023 risulta infondata. I video utilizzati mostrano scene riprese dagli elicotteri in luoghi lontani dall’evento e lungo il confine con Gaza.

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