Assegno unico: la Commissione Ue invia una lettera d’infrazione all’Italia. «Discriminante»

La procedura fa seguito alla lettera di messa in mora dello scorso febbraio, a cui l’Italia ha risposto a giugno. Invano

La Commissione Ue ha inviato al governo italiano la lettera con parere motivato che contesta l’assegno unico introdotto nel marzo dell’anno scorso. Secondo la Commissione, «la legislazione viola il diritto dell’Ue in quanto non tratta i cittadini europei in modo equo, il che si qualifica come discriminazione». Introdotto a marzo 2022 l’assegno unico può esser ricevuto da tutte le persone che risiedono da almeno due anni in Italia e che vivono con i propri figli. Il parere motivato arriva dopo una lettera di messa in mora inviata all’Italia nel febbraio 2023 a cui l’Italia ha risposto nel giugno 2023. La Commissione però ha ritenuto non soddisfacente la risposta e ha deciso quindi di inviare un parere motivato.


Inps nei primi 9 mesi erogati 13,4 miliardi alle famiglie

Tra gennaio e settembre hanno ricevuto almeno una mensilità di assegno unico 6.308.756 famiglie per 9.847.719 figli e una spesa di un totale che viaggia sui 13,416 miliardi. A definirlo è l’Osservatorio sull’assegno unico nella tabella complessiva che mette insieme le famiglie che hanno chiesto l’assegno e i titolari di Reddito di cittadinanza. L’Inps sottolinea che a settembre l’importo medio per famiglia richiedente è stato di 254 euro ma per le famiglie con un figlio la media è stata di 140 euro (circa 2,9 milioni di famiglie) e per quelle con oltre sei figli (3.543 nuclei) di 1.818 euro.


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