Il ministro Valditara: «Per prof e presidi 1.500 euro di una tantum a dicembre»

Saranno un anticipo degli aumenti in arrivo nel 2024

Il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara annuncia per dicembre 1.516 euro per i presidi e 1.228 per i professori come anticipo degli aumenti in arrivo nel 2024. L’una tantum legato alla vacanza contrattuale ammonterà invece a 1.056 euro per i maestri e 839 per medie e superiori con più bassa anzianità. In un’intervista a Il Messaggero Valditara dice che nella Legge di Bilancio ci sono anche 5 miliardi per il rinnovo degli statali. Mentre per prof, presidi e personale Ata il ministero sta facendo ancora i calcoli. E sui tutor per le scelte future dei ragazzi «stiamo procedendo con molta determinazione. La formazione è già stata fatta, i vari istituti stanno completando le operazioni per l’assegnazione degli incarichi. Come promesso, per dicembre di quest’anno scolastico dovremmo chiudere».


Il dimensionamento scolastico

Valditara parla anche del dimensionamento scolastico: «Una sentenza della Corte Costituzionale, rigettando il ricorso di alcune Regioni, ha chiarito due cose: la legge è costituzionalmente legittima e non viene chiuso, a differenza di quanto qualcuno ancora paventa, nessun plesso scolastico. L’allarmismo che si continua ad alimentare su questa vicenda è del tutto ingiustificato. E trovo stupefacente che ci sia chi dice di non voler attuare la riforma, che è una milestone del Pnrr». Secondo il ministro «il dimensionamento non taglierà plessi scolastici, porterà alcuni risparmi, che saranno reinvestiti nella scuola, e non danneggerà i territori montani o i piccoli comuni dato che non vi è più il numero minimo di 400 alunni perché vi sia un’autonomia scolastica».


Gli asili

Sugli asili, invece, «bisogna fare un po’ di chiarezza. Nel Pnrr c’erano a disposizione 4,6 miliardi di euro per realizzare 264mila posti in più. Poi la Commissione Europea ci ha comunicato che alcuni fondi impegnati dal precedente governo, 900 milioni per la gestione degli asili e 450 per la loro ristrutturazione, non possono rientrare nei 4,6 miliardi, perché la finalizzazione data dal precedente esecutivo non è coerente con gli obiettivi del Pnrr. A questo punto potevamo fare due cose: definanziare o intervenire. Questo governo, per cui gli asili sono una priorità, ha deciso di non definanziare ma ha stanziato 530 milioni aggiuntivi nel decreto Caivano e si è impegnato a trovare altri 900 milioni. In tutto 1,43 miliardi di fondi nostri, non Ue. Più di quelli decurtati sul Pnrr».

I corsi anti-violenza

Infine, sui corsi anti-violenza nelle scuole: «Si tratta di attività extracurriculari sulle relazioni che avranno la durata di 30 ore annue, basate sul confronto tra studenti sotto la guida di un docente della stessa classe, che sarà per questo appositamente formato e retribuito. I giovani saranno anche edotti delle conseguenze penali di atti di violenza e di sopruso. Non si tratta di fare lezioni frontali ma di aiutare i ragazzi, anche partendo da casi concreti, a riconsiderare i propri comportamenti alla luce del rispetto per la dignità e la libertà delle donne».

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