Natalia, l’hacker russa, arrestata a Genova, torna di nuovo in cella. «Continuava a truffare dalla comunità di recupero»

Lei, ingegnere informatico con figli, ha continuato a operare, dopo aver ripreso i contatti con i complici

Non è riuscita a smettere, nemmeno da dentro la comunità di recupero dove era ospite. Natalia Miniailova, 42 anni, ha continuato a fare truffe on line. La donna è finita in manette, per la terza volta, dopo esser già stata arrestata a Genova, dalla polizia postale a ottobre 2021, e aver continuato a commettere reati anche ai domiciliari con un secondo arresto nel giugno 2022. Natalia è specializzata in frodi informatiche, usando anche carte di credito di noti personaggi. Ora, da dentro un’associazione di volontariato ha ripreso contatti con i complici e ha ripreso a rifare truffe on line. Grazie all’analisi dei suoi devices, nonostante la donna avesse rifiutato di fornire le password, gli investigatori hanno trovato conti aperti in modo fraudolento e carte di credito emesse sia in Italia che all’estero oltre a quelle trovate nel darkweb. Il giro d’affari, stimato in due milioni di euro, è stato in parte investito in criptovalute.


Le tecniche dell’ingegnere informatico, mamma

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori guidati dal primo dirigente Alessandro Carmeli, Miniailova è un ingegnere informatico che da anni vive a Genova con i figli. Ha operato con tecniche di phishing (invio di false email per rubare i dati sensibili) e clonazione di carte o documenti falsi. Oltre a Miniailova sono stati segnalati alla procura tre complici, stranieri ma non russi.


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