Si chiamava “Penso e scrivo” l’esercitazione assegnata in una classe di Brindisi in cui un bambino di 7 anni ha rivelato alle maestre gli episodi di maltrattamenti in famiglia. «Non mi piace quando papà fa male alla mamma», ha scritto il piccolo nel tema. Nei giorni scorsi, il quaderno è finito sulla scrivania dei giudici della seconda sezione penale del tribunale di Brindisi, chiamati a esprimersi sul processo di primo grado che vede imputato l’ex marito della madre del bambino per maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla presenza del figlio minore. «La gente dice: “hai salvato tuo figlio”. Ma è diverso: è lui che ha salvato me», assicura la madre del piccolo al Quotidiano di Puglia. Tra gli episodi contestati dalla donna, che si è costituita parte civile nel processo, ci sono anche tre minacce di morte. In un’occasione, l’ex marito avrebbe fatto trovare in casa una sua foto trafitta da un coltello e con in mezzo l’anello di fidanzamento. L’uomo avrebbe poi confidato al figlio di star preparando «una bella sorpresa» per sua madre. In un primo momento, il giudice per le indagini preliminari aveva disposto un divieto di avvicinamento per l’ex marito. Una misura cautelare che si è poi tramutata negli arresti domiciliari. «Una volta mi afferrò, mi sbatté sul divano, mi saltò addosso e mi mise la mani al collo. Nostro figlio si mise sulle sue spalle e cominciò a urlare e a piangere», ha raccontato la donna ai giudici.
In copertina: UNSPLASH/Foto di repertorio
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