Il ministro Urso e il nucleare: «Acceleriamo sulla fusione, la prossima generazione di reattori pronta per il 2030»

Il ministro delle imprese: è indispensabile una programmazione decennale

Sul nucleare «l’Italia è indietro, ma le imprese italiane sono avanti». Lo dice il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un’intervista a Il Messaggero. Nella quale parla della tecnologia della fusione: «In questi anni le imprese hanno continuato a sviluppare il settore all’estero. Enel è in prima linea ed è cruciale il lavoro di ricerca già avviato da tempo dall’Eni sulla fusione, il fronte sul quale accelererà l’Italia», dice Urso a Roberta Amoruso. «Il nostro obiettivo deve essere accelerare sulla fusione nucleare per centrare l’obiettivo nel 2050», aggiunge. Perché «la terza generazione avanzata, con i piccoli reattori modulari, dovrebbe essere pronta nel 2030, mentre la quarta forse nel 2040». E il ministro del governo Meloni dice anche che «è indispensabile una programmazione ultradecennale che vada oltre anche i cambi di esecutivo». Mentre rispetto al rischio di dipendenza dai prodotti cinesi, Urso spiega: «Nel nostro Piano nazionale per la Microelettronica c’è anche una strategia precisa per attirare investitori dall’estero. Nei prossimi giorni sarò in Giappone per raccogliere i primi frutti di un lavoro di oltre sei mesi in cui un mia task force ha presentato il nostro piano nazionale sulla microelettronica alle 80 più grandi multinazionali globali a Taiwan, Singapore, Corea del Sud, negli Usa e appunto in Giappone. Contiamo di mobilitare diversi miliardi, che si aggiungeranno ai nuovi investimenti di Stmicroelectronics. E di farlo già dal 2024». Sugli sconti anti-inflazione, Urso annuncia che la misura non avrà proroghe: «Credo proprio finisca qui. Ha raggiunto il suo obiettivo. È stato centrato anche il rilancio dei consumi. I segnali che vengono dalle famiglie ci dicono che ha funzionato».


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