Ambiente, l’annuncio di Pichetto Fratin: «Presto in Italia un deposito di scorie nucleari»

L’intervento del ministro agli Stati generali della Green economy: «Ne produciamo 1.000 metri cubi al mese, va trovata una soluzione»

«Questo governo farà il deposito delle scorie nucleari. Non dico entro Natale, ma in tempi molto brevi. Ci sto lavorando tutti i giorni» Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, agli Stati generali della green economy, in corso alla fiera Ecomondo a Rimini. «Abbiamo 22 container di scorie ad alta intensità in Slovacchia, Francia e Inghilterra», ha spiegato il ministro. «Poi abbiamo in questo momento 98mila metri cubi di scorie a bassa e media intensità, che sono essenzialmente ospedaliere. Chi dice che non vuole il deposito delle scorie è pronto a dire a un suo famigliare o a un suo amico “non fare la Pet in ospedale, perché produce scorie”? Noi produciamo mediamente 1.000 metri cubi al mese (di scorie a media e bassa
intensità, ndr). Dobbiamo trovare una soluzione. Dopo trent’anni non ce l’abbiamo ancora fatta. Questo governo vuole farcela, e farà il deposito delle scorie».


Il ragionamento di Pichetto Fratin si inseriva all’intento del suo intervento sulla strategia energetica del governo, che, ha assicurato, passa anche e soprattutto dalle rinnovabili. «In Italia nel 2021 sono stati impiantati meno di 1,5 gigawatt di rinnovabili, poi nel 2022 sono aumentati a 3 gigawatt. L’obiettivo di quest’anno è farne almeno 6, e l’obiettivo al 2030, che stiamo dando nel piano nazionale energia, è raggiungere i 70 gigawatt». Ma non tutto ciò che si vorrebbe idealmente fare si può effettivamente realizzare, e nei tempi desiderati, ha chiarito Pichetto: «È facile esaltare l’obiettivo, ma poi si tratta di trovare il punto di equilibrio rispetto ai beni paesaggistici, alle valutazioni ambientali, alle valutazioni dei territori. L’eolico offshore poi ha bisogno di tempi molto più lunghi. È un percorso che questo paese può fare. Ci vuole il massimo della determinazione e il massimo della integrazione tra i vari livelli istituzionali, governo, Regioni e Comuni».


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