Achille Polonara, la scoperta del tumore dopo il test antidoping: «Cercai quel valore online e uscì il caso di Acerbi»

Il racconto dell’ala della Nazionale di basket

È tornato in campo con la sua Virtus Bologna dopo due mesi complicati Achille Polonara, l’ala dell’Italbasket che lo scorso ottobre aveva scoperto un tumore al testicolo dopo un controllo antidoping. È stato lo stesso 32enne a raccontato nel podcast “Non solo Virtus”, ripercorrendo quei giorni difficili: «Ho scoperto il tumore grazie a un controllo antidoping, che mi hanno fatto dopo la finale di Supercoppa a Brescia. Il risultato è arrivato dopo un paio di settimane, il 6 ottobre. Ero nel letto dopo pranzo con mia moglie e mia figlia, e mi arrivo questa email sul cellulare della Procura federale antidoping». Una notizia che già di per sé lo aveva preoccupato, visto che fino a quel momento non era mai risultato positivo nei vari controlli affrontati in carriera. A quel punto avrebbe dovuto dimostrare i motivi di un valore anomalo emerso dalle analisi: «Lì per lì panico totale – racconta Polonara – perché da una parte ero tranquillo perché ho detto “non ho preso nessuna pasticca, nessuna crema strana”, dall’altra parte dico “cavolo, se magari è qualcosa che è nel mio corpo, chissà che cos’è”». Il giocatore chiede quindi spiegazioni al medico della Virtus, Diego Rizzo, che promette di indagare e cerca di tranquillizzarlo. Nel frattempo però fa indagini da solo e come può: «Sono andato a documentarmi su Internet anch’io, avevo scritto il nome di questo valore, HCG, e appena scrissi HCG su Internet venne fuori “HCG donne in gravidanza”. Ho detto “non è una cosa che mi riguarda”, allora ho scritto “HCG sugli atleti” e mi venne fuori un articolo su Acerbi, il calciatore che ha avuto la stessa cosa e la scoprì praticamente nello stesso modo, sempre tramite un controllo antidoping. Mi contatta dopo un po’ il dottor Rizzo e mi dice “dobbiamo andare al Sant’Orsola a fare un esame”. Arrivo al Sant’Orsola, mi ero informato sulla storia di Acerbi e mi sono detto “potrei avere una cosa simile”. E infatti appena faccio questo esame, mi appoggiano il macchinario per fare l’ecografia e si è visto subito questo tumore».


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