Spuntano 2 milioni del Comune per il sacrario dei caduti di Salò, scoppia il caso a Genova

L’Anpi attacca il sindaco: «Bucci dovrebbe sentir scorrere sulle sue spalle il sangue dei partigiani e dei civili morti per la Liberazione»

Il mausoleo della Repubblica sociale di Salò, a Genova, è transennato per pericolo crolli. Per il restauro, il Comune ha previsto una spesa da un milione e 750 mila euro, in parte da erogare con stanziamento diretto e in parte attraverso un muto. Il capitolo di spesa rientra nel programma triennale dei lavori pubblici dell’amministrazione, istituito per il periodo 2024-2026. Quando i consiglieri comunali hanno letto, nel Bilancio di previsione, la voce «lavori di ripristino e consolidamento» associata alla riga «Cimitero di Staglieno, Sacrario in commemorazione dei Caduti della Repubblica Sociale Italiano», è scoppiata la polemica. Gli esponenti del centrosinistra si sono scagliati contro la ristrutturazione del luogo, che si trova nel cimitero monumentale: «I cimiteri della città cadono a pezzi e si spendono 2 milioni di euro per commemorare rastrellatori, fucilatori di partigiani e persecutori di ebrei».


In passato, il sacrario è stato già oggetto di diverbi politici perché – ricorda Repubblica – a una cerimonia in memoria dei caduti fascisti di Salò aveva preso parte un assessore comunale di Fratelli d’Italia, indossando la fascia tricolore di rappresentanza. Nel tentativo di placare lo scontro, il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi ha detto: «I lavori riguardano tutta l’area, c’è stato un fraintendimento, l’intervento è stato denominato in maniera errata. Si metterà in sicurezza l’intera area che, peraltro, include anche il muro di contenimento che sorregge il campo israelitico. Genova è fortemente antifascista». Durissima la nota dell’Anpi che, attraverso il presidente provinciale Massimo Bisca, ha affermato: «Impegnare una cifra del genere in una città in cui i sacrari partigiani nei diversi cimiteri vengono lasciati senza manutenzione se non quella effettuata dai volontari, è un insulto alla città».


E ancora: «Il sindaco Bucci, che in Sala Rossa a Palazzo Tursi siede sotto il gonfalone sul quale è appuntata la medaglia d’oro al valore per la capacità di Genova di liberarsi da sola dai nazifascisti, dovrebbe sentir scorrere sulle sue spalle il sangue dei partigiani e dei civili morti per quella Liberazione, sangue versato da quelli che ora, con il denaro pubblico, vuole onorare. Mai avremmo pensato di vedere un’iniziativa tanto abietta. Sollecitiamo il sindaco a cancellare questo stanziamento, sicuramente meglio utilizzabile a favore della vivibilità dei cimiteri cittadini, e a chiedere scusa, in primo luogo a chi per liberare l’Italia ha lasciato la vita». Il caso è arrivato sia in Parlamento che in Europarlamento. Andrea Orlando, del Partito democratico, durante dibattito sull’ordine dei lavori alla Camera ha dichiarato: «È una provocazione e un oltraggio ai patrioti caduti per mano dei repubblichini di Salò che zelantemente servivano l’occupante tedesco». Da Bruxelles, un altro esponente ligure del Pd, Brando Benifei, ha rincarato: «La stessa giunta che destina appena 10 mila euro per le politiche giovanili non bada a spese per il sacrario dei fascisti, sede in questi anni di discutibili commemorazioni con tanto di saluti romani».

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