Giulia Cecchettin, l’applauso fuori dalla Basilica di Padova. Il vescovo: «Il dolore diventi impegno: voi giovani potete amare di più e meglio» – Il video

Il vescovo rivolge inoltre un pensiero a Turetta, in carcere con l’accusa di avere ucciso la sua ex fidanzata: «Chiediamo la pace del suo cuore»

Oggi è il giorno dell’ultimo saluto a Giulia Cecchettin. Poco dopo le 11 il feretro è arrivato alla Basilica di Santa Giustina a Padova: la bara bianca, coperta di rose, è stata accolta dall’applauso delle migliaia di persone presenti. E con il suo arrivo sono iniziati i funerali, celebrati dal vescovo della città veneta. Nella lunga omelia, monsignor Cipolla ha chiesto ai presenti di «trasformare la rabbia nell’edificazione di un mondo migliore». Dal dolore è necessario costruire dunque un sentimento positivo: «La conclusione di questa storia lascia in noi amarezza, tristezza, a tratti anche rabbia ma quanto abbiamo vissuto ha reso evidente anche il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l’edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona (donna o uomo che sia) e la salvaguardia dei diritti fondamentali di ciascuno, specie quello alla libera e responsabile definizione del proprio progetto di vita», ha detto il vescovo sottolineando che «questo impegno è indispensabile non solo per garantire qualità di vita al singolo individuo ma anche per realizzare quei contesti sociali e quelle reti in cui le persone siano valorizzate in quanto soggetti in grado di dare un contributo originale e creativo».


«Cambiare la cultura che porta a compiere abusi»

All’inizio dell’omelia, il vescovo di Padova ha inoltre ricordate come «non avremmo voluto vedere quello che i nostri occhi hanno visto né avremmo voluto ascoltare quello che abbiamo appreso nella tarda mattinata di sabato 18 novembre. Per sette lunghi giorni abbiamo atteso, desiderato e sperato di vedere e sentire cose diverse. Ed invece ora siamo qui, in molti, con gli occhi, anche quelli del cuore, pieni di lacrime e con gli orecchi bisognosi di essere dischiusi ad un ascolto nuovo», ha detto Cipolla affermando che servono ora «parole e gesti di sapienza che ci aiutino a non restare intrappolati dall’immane tragedia che si è consumata, per ritrovare anche solo un piccolo spiraglio di luce». Per monsignor Cipolla «occorre cambiare la cultura che porta a compiere atti di abuso e sopraffazione». Poi si è rivolto ai giovani: «Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato: avete a disposizione le università e gli studi, avete possibilità di incontri e confronti a livello internazionale, avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni fa. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità!».


«Chiediamo la pace del cuore per Turetta e la sua famiglia»

Nel giorno del dolore per i funerali di Giulia Cecchettin, il vescovo di Padova, rivolge inoltre un pensiero anche a Filippo Turetta, in carcere con l’accusa di avere ucciso la sua ex fidanzata. «Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia», ha detto monsignor Cipolla. «Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita», ha affermato, sottolineando come «il nostro cuore è il luogo dove il Vangelo e la Pasqua di Gesù di Nazareth bussano con delicatezza pronti a dispiegare la loro forza umanizzante»

I maxischermi e la diretta tv

Presente alla funzione funebre anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in rappresentanza del governo. Assieme a Nordio vi sono inoltre diversi parlamentari tra cui Antonio de Poli, Laura Boldrini, Alessandro Zan, Andrea Martella. Per le autorità locali, il presidente del Veneto Luca Zaia, quello del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, il sindaco di Padova Sergio Giordani, molti sindaci con il presidente regionale Anci, Mario Conte, la rettrice dell’università Daniela Mapelli, che per la giornata ha sospeso le lezioni all’Università di Padova. Mentre all’esterno della Basilica le circa 10mila persone stanno assistendo alle celebrazioni grazie a due maxischermi. I varchi della polizia per accedervi sono stati aperti in mattinata alle 8.30. Imponente l’apparato di sicurezza: circa 200 le persone tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia penitenziaria, unità speciali antiterrorismo e antisabotaggio che presidiano la zona. Il prefetto e il questore, durante la conferenza stampa di ieri, lo hanno definito «funerale di Stato non dichiarato». La funzione funebre è in diretta sul Tg1 e su Canale 5 con uno speciale.

La gigantografia

La gigantografia della 22enne, rimasta esposta in queste settimane davanti al municipio di Vigonovo, città natale di Giulia, è stata portata nella chiesa di Padova, che è il più grande luogo di culto di Padova e una delle più grandi della cristianità: ritrae la giovane con un vestito rosso, sorridente, in altalena. Attesa inoltre per il discorso di Gino Cecchettin che domenica ha fatto sapere «di aver scelto una chiesa grande affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio», ha spiegato. Poi ha aggiunto: «Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno». Alle 14, nella chiesa parrocchiale, è previsto un momento di preghiera con amici e conoscenti della ragazza. Poi ci sarà la tumulazione nel cimitero cittadino, accanto alla tomba della mamma della 22enne, morta lo scorso anno. 

«Ed ora vola Giulia, vai in alto, vai oltre»

«Ed ora vola Giulia, vai in alto, vai oltre. Oltre il nero della morte, oltre il rosso del sangue, oltre il bianco del gelo. Oltre l’ oppressione, oltre la miseria, oltre gli uomini»: è il messaggio sui social di Nicodemo Gentile, il legale per l’associazione Penelope di Elena, sorella di Giulia Cecchettin. «Sei diventata una farfalla, libera e colorata, come quella di Penelope – aggiunge – . Senza catene raggiungi la tua adorata mamma in quello spazio nuovo, azzurro e confortante, dove finalmente nessuno potrà più toccarti. Buon volo anima pura e se puoi perdonaci». Ieri la nonna della giovane, Carla Gatto, ha sottolineato come oggi «sarà una giornata molto dura».

Zaia: «Il Veneto dia un segnale corale e forte»

«Oggi, nel giorno dei funerali di Giulia Cecchettin, chiedo all’intero Veneto un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere», scrive sui social il Presidente della regione, Luca Zaia. «Una giornata che diventi indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più. Lo dobbiamo a Giulia, nel cui ricordo – e nel ricordo di tutte le donne uccise senza un perché – continueremo a lavorare stretti gli uni agli altri – aggiunge – nel combattere la violenza di genere». Per il governatore serve «un segnale forte, anche dal punto di vista simbolico: indossiamo tutti un nastrino rosso, ed esponiamo fiocchi rossi alle porte e alle finestre. Chiedo anche alle attività economiche di osservare, durante le esequie alle ore 11, un momento di pausa nelle attività. L’auspicio è che da questa tragedia nasca un movimento che con voce alta, corale, forte, esprima ogni giorno al mondo – conclude – un messaggio contro la violenza sulle donne»

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