Come è morto Matthew Perry: l’oppioide, la cardiopatia, gli «effetti acuti» della ketamina. Il risultato dell’autopsia

L’attore è morto il 28 ottobre nella vasca idromassaggio della sua abitazione a Los Angeles per cause accidentali

Matthew Perry è morto per gli «effetti acuti della ketamina». A dirlo è il risultato dell’autopsia del medico legale che arriva a un mese e mezzo dalla morte della star di Friends, come riferisce il New York Times. Le cause della morte sono accidentali, ma i fattori concorrenti che hanno contribuito a provocarla sono l’annegamento, patologie pregresse e un oppioide rilevato nel sangue. Perry è stato trovato senza vita il 28 ottobre scorso nella vasca idromassaggio di casa sua a Pacific Palisades, Los Angeles. Per anni l’attore, che è diventato celebre nel ruolo di Chandler Bing nella serie tv ambientata a New York, ha dovuto affrontare la dipendenza da alcol e stupefacenti. Nella sua recente biografia Friends, Lovers and the Big Terrible Thing, aveva parlato dei suoi problemi sul controllo del peso e delle dipendenze, iniziate già a 14 anni. Le persone vicine all’attore avevano confermato come negli ultimi anni il 54enne era sobrio e stava bene. I primi risultati delle analisi avevano dimostrato che Perry era negativo a fentanyl e metanfetamine. Secondo il rapporto pubblicato venerdì 15 dicembre, nel corpo dell’attore vi erano tracce dell’oppioide buprenorfina, che viene indicato come un fattore che ha contribuito alla sua morte. Perry, si legge nel documento, soffriva anche di cardiopatia coronarica. L’attore si stava sottoponendo a una terapia a base di ketamina per infusione. L’ultimo trattamento risaliva a una decina di giorni prima della sua morte. Considerate le tracce trovate nel sangue e l’emivita del farmaco – che non supera le 4 ore – è praticamente certo che abbia assunto della ketamina il 28 ottobre stesso.


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