È morto Toni Negri, il filosofo «cattivo maestro»: aveva 90 anni

Da anni viveva in Francia, dopo aver beneficiato della dottrina Mitterand

È morto nella notte a Parigi a 90 anni Toni Negri, filosofo e politologo, fondatore di Potere operaio e Autonomia operaia. A confermare la notizia la sua compagna, la filosofa francese Judith Revel, seguita sui social da amici e allievi. Nato a Padova il 1 agosto 1933, Negri era stato tra i principali teoretici del marxismo operaio, spesso definito «cattivo maestro» negli anni della sua militanza politica nelle organizzazioni extraparlamentari. Negrì fu incarcerato e processato nel processo 7 aprile, dove era accusato di partecipazione ad atti terroristici e di insurrezione armata. Assolto da quelle accuse, fu poi condannato per associazione sovversiva e concorso morale nella rapina di Argelato, in provincia di Bologna. Negri avrebbe dovuto scontare 12 anni di carcere. Nel 1983, Negri viene eletto con il Partito Radicale. Riesce così a godere dell’immunità parlamentare, guadagnando la scarcerazione. A quel punto decise di lasciare l’Italia per andare a vivere in Francia, grazie alla protezione offerta dalla «dottrina Mitterand». A Parigi Negri ha insegnato in diversi atenei, finché nel 1997 riuscì a patteggiare per tornare in Italia e scontare la pena per altri sei anni.


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