Patto di stabilità: verso l’accordo dei 27 paesi. «Ottima notizia che la Francia, la Germania e l’Italia siano finalmente allineate»

L’ottimismo del ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner e l’omologo francese Bruno Le Maire. Si va verso l’intesa definitiva

C’è un accordo tra i Paesi Ue sul nuovo Patto di stabilità. «Abbiamo allineato molto le nostre posizioni e il nostro obiettivo per oggi è dimostrare che Germania e Francia sono d’accordo al 100% per poter poi convincere anche gli altri Paesi», ha commentato il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, durante il punto stampa al Bercy con il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, alla vigilia dell’Ecofin straordinario di domani. «Abbiamo già avuto un colloquio con il nostro collega italiano e sono quindi fiducioso che riusciremo effettivamente a raggiungere un accordo politico nella riunione straordinaria di domani», ha detto ancora Lindner. Il collega francese, Bruno Le Maire, ha aggiunto: «Abbiamo lavorato molto con i nostri amici italiani, in particolare con il ministro delle Finanze Giorgetti. Penso che siamo esattamente sulla stessa linea con l’Italia ed è anche un’ottima notizia che la Francia, la Germania e l’Italia siano finalmente allineate con questa nuova regola del patto di stabilità e crescita». Il ministro francese ha poi ringraziato «calorosamente la presidenza spagnola, la nostra amica Nadia Calvino, che ha svolto un lavoro del tutto eccezionale per costruire il consenso tra i 27 Stati membri dell’Unione europea su questo nuovo Patto di Stabilità e crescita che, ripeto, è un passo storico nel rafforzamento dell’identità e sovranità dell’Europa».


Cosa cambia nelle modifiche previste nella nuova versione

Tra i cambiamenti, secondo le ultime indiscrezioni, ci sarà la possibilità, per la Commissione, di tenere conto dell’aumento della spesa nei paesi sotto procedura per deficit eccessivo. Una misura temporanea per il 2025, 2026, 2027. Questo è uno dei temi aperti, spiega Il Sole24ore, tra cui la conversione verso il target del deficit/pil (fissato all’1,5% nell’ultima riunione Ecofin) e la deviazione accettata dall’obiettivo annuale relativo alla spesa. Il cambiamento rilevante in vista introduce una sorta di “salvaguardia per il deficit” per i parametri.


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