Sparatoria all’Università di Praga, almeno 15 morti. La polizia: «L’assalitore è uno studente di 24 anni. Ha ucciso il padre stamattina» – I video

Il ministro degli Interni ceco: «Nessun legame con il terrorismo internazionale»

Sono oltre 15 i morti e circa 24 feriti, di cui 9 in modo grave, nella sparatoria avvenuta oggi – giovedì 21 dicembre – nella sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Carolina nel centro di Praga, capitale della Repubblica Ceca. Lo ha riferito la polizia ceca durante la conferenza stampa. L’attentatore, uno studente 24enne di nazionalità ceca che aveva il porto d’armi, «probabilmente si è suicidato sul ballatoio dell’edificio, anche se non è da escludere l’uccisione da parte degli agenti», ha detto il capo della polizia ceca. I militari – citati dalla Bbc – hanno fatto sapere che il padre del killer è stato trovato morto stamattina; per i media locali sarebbe stato proprio il giovane ad averlo ucciso. Nel frattempo, l’edificio universitario è stato evacuato. Prima che questo avvenisse Reuters ha potuto visionare una mail inviata dall’Ateneo nella quale si invitava i dipendenti a «rimanere sul posto, non muoversi, chiudere a chiave le porte dei propri uffici e mettere dei mobili davanti alla porta». Stando alle foto che circolano sui social media, e che Bbc scrive di avere verificato, alcuni studenti si erano rifugiati sul cornicione della scuola al momento della sparatoria. L’intera piazza Jan Palach e l’area circostante «sono completamente chiuse», hanno dichiarato gli agenti su X. Il ministro degli Interni ceco Vít Rakušan ha dichiarato che «non c’è alcuna indicazione che questo crimine abbia un legame con il terrorismo internazionale». La polizia ha riferito alle ambasciate straniere – scrive il Guardian – di essere è ancora al lavoro per verificare l’identità delle vittime della strage.


Le reazioni

Il sindaco di Praga, Bohuslav Svoboda, ha fatto sapere sui social di essere «scioccato per quello che è accaduto». Mentre il primo ministro, Petr Fiala, ha scritto su X di aver annullato alcuni «impegni internazionali». La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha invece detto di essere «sconvolta dalla violenza insensata della sparatoria che ha causato diverse vittime oggi a Praga», ha scritto su X. Anche la premier Giorgia Meloni «ha inviato un messaggio al Primo Ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, in cui esprime il più sentito cordoglio alle famiglie delle vittime della sparatoria avvenuta a Praga, la vicinanza ai feriti e a tutta la popolazione della Repubblica Ceca»: lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che la presidente del Consiglio «ribadisce la più ferma condanna di ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, evidenziando che l’Europa ha il dovere di reagire e rafforzare ogni strumento utile a garantire la massima sicurezza dei cittadini».


Lo shock degli studenti

Lo shock è stato violento. All’università alcuni studenti hanno raccontato di essersi chiusi in biblioteca e nascosti sotto il tavolo: «Siamo rimasti tutti zitti e abbiamo scritto alle nostre famiglie, alla polizia», ha scritto sui social uno dei testimoni, spiegando che via mail la direzione della Facoltà di filosofia indicava agli studenti come muoversi e dove barricarsi. «In quel momento ero sul tram. Il conduttore ci ha detto di scendere perché il tram non poteva andare avanti. Sono sceso e ho attraversato il ponte a piedi, ero a 200 metri dal luogo della sparatoria. Ho iniziato a sentire due o tre spari, e mentre mi allontanavo ho sentito un altro sparo. All’inizio non avevo molto connesso, pensavo fossero petardi natalizi», ha invece raccontato all’Ansa uno studente italo-ceco di 19 anni. «Ho cercato di contattare gli studenti del corso – aggiunge Flavio Rosario Glauco Mela, docente a Italianistica – i tre italiani mi hanno risposto, per fortuna non avevano lezione».

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