Rogo al Tmb di Malagrotta: la procura di Roma apre l’inchiesta per incendio doloso. Trovata una videocamera di sorveglianza, staccata e a terra

A trovarla i vigili del Fuoco. Potrebbe esser utile alle indagini ma non è chiaro se sia stata vandalizzata o danneggiata dalle fiamme

Il Tmb di Malagrotta è il quarto impianto ad andare a fuoco a Roma nell’arco di cinque anni. Oggi la Procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di incendio doloso, ma sul caso ma c’è il sospetto che il rogo, sviluppatosi la vigilia di Natale nel sito in amministrazione giudiziaria dell’imprenditore Manlio Cerroni, non sia un caso. Il Messaggero oggi riporta una scoperta dei vigili del fuoco. Hanno trovato, staccata dal muro e adagiata a terra, proprio dove si è sviluppato l’incendio, una telecamera di videosorveglianza. Potrebbe esser utile per stabilire se c’è una mano dietro il rogo. Ma in quelle condizioni il rischio è che non sia funzionante. «Le operazioni di spegnimento – spiega a Il Messaggero il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Adriano De Acutis – sono andate avanti per un giorno intero. Nel deposito interessato dall’incendio, nel quale siamo entrati forzando le porte che erano chiuse elettronicamente, abbiamo trovato una telecamera in terra, non sappiamo se fosse lì da prima dell’incendio o se sia caduta a seguito del rogo, confidiamo che possa aver ripreso le fasi iniziali». Le indagini dovranno stabilire se fosse lì perché fuori uso, o se l’incendio e le alte temperature l’hanno fatta cadere. Il pm di turno il 24 dicembre, Attilio Pisani, psiega la testata, si confronterà con la collega Rosalia Affinito, titolare del fascicolo relativo al rogo del Tmb2 di Malagrotta, già aperto per incendio colposo. Non è escluso che le due inchieste vengano unite perché potrebbe esserci un collegamento tra i due episodi. Sia che si tratti di cause colpose – dovute a carenze strutturali e di personale – sia che ci sia dietro una matrice dolosa.


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