La storia del giovane Dario, che cancella le svastiche nella sua Massa ma viene denunciato per imbrattamento

Il ragazzo rivendica il gesto: «La mia è stata disobbedienza civile». Ma il Comune, per ora, non ritira l’azione legale

«Ho fatto una svastica in centro a Bologna ma era solo per litigare», recita Calcutta nella sua Gaetano. Stavolta però non siamo nella città emiliana e non disegniamo svastiche, bensì le cancelliamo. Questa storia parte da Massa, dove il giovane Dario Buffa è stato denunciato per imbrattamento di suolo pubblico (rischiando una multa e fino a sei mesi di carcere) per aver eliminato, con una bomboletta spray, i segni nazisti disegnati su alcuni muri della città. Del caso ne parla Repubblica Firenze. «La mia è stata disobbedienza civile. Mi è costata una denuncia, ma è stata un atto giusto e motivato da una situazione che è sfuggita di mano», ha sottolineato il ragazzo nel corso di un presidio organizzato da Casa rossa occupata, con il supporto dell’Anpi Massa e dell’Anpi Toscana. L’azione del giovane riguarda le mura dell’ex mercato coperto in centro. «Da qualche mese Massa è invasa da scritte nazifasciste e omofobe – racconta Buffa – e da adesivi che inneggiano all’odio razziale e alla discriminazione di genere. Io ho scelto di andare a cancellare quelle svastiche, ma dopo qualche giorno la questura mi ha convocato per dirmi che era partita una denuncia nei miei confronti, per imbrattamento di suolo pubblico». «Nessuna scusa per chi compie questi gesti, richiamando emblemi che riportano ai periodi più bui della nostra storia aveva scritto sabato in un post su Facebook il sindaco di Massa, Francesco Persiani, in cui dichiarava cancellati i simboli. Ma Casa rossa occupata ricorda che il Comune, avendo la proprietà dei muri imbrattati, è il solo che può ritirare la denuncia del giovane. Ed è anche quello che dovrebbe distinguere tra un atto vandalico e un’opera di ripulitura dell’area, seppur non autorizzata dall’amministrazione stessa.


(foto Casa rossa occupata FB)


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