La regina delle bancarelle di Roma batte Gualtieri al Tar. La donna dei Tredicine non sarà cacciata da Largo Argentina

Tania Donatella avrà diritto a restare con la sua bancarella di bigiotteria nello spazio di Largo Torre Argentina dove era stata trasferita temporaneamente nel settembre 2006

La regina della famiglia monopolista delle bancarelle di Roma, Tania Donatella Tredicine, ha sconfitto al Tar del Lazio il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che le negava la licenza definitiva per la sua postazione a largo di Torre Argentina di Roma, nel cuore del centro storico. La sola donna della famiglia Tredicine ad avere fatto ricorso dopo le lunghe battaglie del comune di Roma negli ultimi dieci anni per spezzare il monopolio dei “ras delle bancarelle” ora avrà diritto a restare con la sua bancarella di bigiotteria nello spazio dove era stata trasferita temporaneamente nel settembre 2006. Il Tar del Lazio ha accolto il suo ricorso contro il diniego e la sua tesi simile all’usucapione perché da 17 anni la bancarella era lì «sul sito di Largo di Torre Argentina, altezza giornalaio, rappresentando di essere stata saltuariamente controllata dalle forze dell’ordine e di vigilanza pubblica, senza che siano mai stati elevati a suo carico verbali di accertamento o irrogate sanzioni amministrative».


L’inizio negli anni Sessanta con un banco di caldarroste

I Tredicine sono diventati i re delle bancarelle di Roma sbarcando nella città negli anni Sessanta da Schiavi dell’Abruzzo. Il capostipite della famiglia, Donato Tredicine, piazzò la sua prima postazione da venditore di caldarroste nel cuore del centro storico di Roma, in via Frattina. Dopo di lui è arrivata tutta la famiglia che postazione dopo postazione ha riempito tutta Roma. E ha conquistato piazza Navona, creando un monopolio nel tradizionale mercatino di Natale e dell’Epifania. Molti sindaci cercarono di limitarne l’influenza, e fece una vera e propria battaglia contro la famiglia Virginia Raggi quando fu eletta alla guida del Comune nel 2016. Ma anche lei perse e fu perfino travolta dalle polemiche dopo avere stabilito nuove regole per cacciare i Tredicine da piazza Navona e averli visti tutti tornare saldamente al loro posto nella graduatoria stipulata dal suo assessore al commercio.


L’assessora di Gualtieri “corrotta” con bottiglie di vino

Gualtieri ha proseguito con gli avvocati del Comune di Roma la contesa con la famiglia dei bancarellai, ma anche la sua battaglia è stata scalfita da una piccola vicenda giudiziaria. Nel marzo scorso è stata indagata per corruzione la sua assessora al Commercio, Monica Lucarelli. Secondo l’accusa avrebbe ricevuto dai Tredicine beni per avere assicurato con la protezione civile la vigilanza sulle bancarelle di piazza Navona evitando alla famiglia di pagarsi body guard privati. L’assessore si è difesa spiegando che la protezione civile era stata inviata non da lei, ma dal comitato ordine pubblico e sicurezza di Roma dove il Comune era solo uno dei tanti soggetti coinvolti. La vicenda si è molto ridimensionata quando si è scoperto poi che il “prezzo” della corruzione sarebbe stata una cassa di bottiglie di vino del valore di 200 euro.

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