Napoli, perde tre dita per salvare il suo cane da un petardo: «Ma lo rifarei»

Ferdinando Girone, 40 anni, è ricoverato al Vecchio Pellegrini. Il pitbull Masha è in una clinica veterinaria

Ferdinando Girone, 40 anni di Napoli, è ricoverato nel reparto chirurgia del Vecchio Pellegrini di Napoli. Ha perso tre dita per la mano destra a causa dello scoppio di un petardo. Che era stato lanciato dall’alto e preso in bocca dal suo cane, un pitbull chiamata Masha. Che adesso è invece ricoverata in una clinica veterinaria. In un’intervista rilasciata al Mattino racconta l’accaduto: «Stavo passeggiando per i Quartieri Spagnoli, non distante dalla mia abitazione, perché avevo portato il cane a fare un giro prima di cena, intorno alle 21». Girone dice di essere uscito a quell’ora perché la riteneva non pericolosa. Poi nota con la coda dell’occhio qualcosa che veniva lanciato dall’alto: «Masha, istintivamente, si è lanciata sopra quell’oggetto che avevo intuito fosse un petardo. Le ho aperto la bocca per estrarlo e buttarlo lontano ma nell’istante in cui l’ho preso è esploso».


Il sangue ovunque

«Ho visto il mio sangue ovunque, dopo lo scoppio i miei familiari sono corsi in strada portandomi in ospedale», aggiunge. Dice che quando ha visto Masha con il petardo in bocca ha pensato che sarebbe morta: «Per questo ho agito immediatamente. Ma nonostante la rapidità dell’azione il petardo è scoppiato nell’istante in cui cercavo di gettarlo io». La sua preoccupazione, però, era quella di proteggere «il quinto figlio della nostra famiglia: ho agito di istinto ma non avrei potuto fare altro per salvarla e spero di esserci riuscito». Masha si trova in una clinica veterinaria: «Spero con tutto il cuore che possa ritornare a casa. Lei è sempre stata un cane che tende a lanciarsi sulle cose in movimento e a raccogliere oggetti senza lasciarli facilmente, per questo ero certo che il petardo le sarebbe esploso in bocca», dice nel colloquio con Melina Chiapparino.


Chi ama il proprio cane

E ancora: «Chi ama il proprio cane, potrà capirmi. Non c’è stato da pensare, volevo aiutarla». Dice di avere «quattro figli e due nipoti ma gli ho sempre insegnato che è pericoloso festeggiare con petardi e fuochi». Girone di mestiere fa il panettiere: «Sono consapevole di aver perso tre dita alla mano destra ma immagino di poter andare avanti lo stesso nella mia professione ed è quello che intendo fare». Infine, l’appello: «Ho deciso di raccontare ciò che mi è accaduto per lanciare un messaggio preciso. Mi piacerebbe far capire a tutti che i botti di Capodanno, sparati in maniera illegale e fuorilegge, possono essere davvero molto pericolosi per tutti: dobbiamo evitare che ci possano essere altre vittime, il mio cane ed io stiamo pagando un prezzo molto alto».

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