La pistola di Pozzolo era stata innestata per sparare. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti turba Giorgia Meloni

La premier ha raccolto tutte le informazioni disponibili sul caso del deputato piemontese. Una decisione su di lui sarà comunicata durante la conferenza stampa del 4 gennaio. Ma si attende dallo stesso parlamentare un’auto-sospensione

Al momento dell’incidente della notte di Capodanno quando è partito un colpo accidentalmente alla pistola del deputato FdI Emanuele Pozzolo ferendo Luca Campana, genero di un membro della scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, l’arma era stata innestata con il colpo in canna pronto ad essere esploso. È questa l’ipotesi che stanno verificando gli inquirenti dopo avere acquisito alcuni pareri tecnici e visionato la North American arms LR22 sequestrata al deputato.


La pistola non spara senza cane alzato

Secondo gli esperti, infatti, da quella mini-pistola non può partire accidentalmente un colpo anche per una caduta involontaria se prima chi l’aveva in mano non avesse alzato il cane dell’arma innestando il colpo in canna. Per sparare, come è visibile da numerosi filmati al poligono di tiro, è necessario tirare indietro ogni volta il “cane” della mini-pistola altrimenti il colpo non partirebbe. Con il cane alzato allora la caduta accidentale dell’arma potrebbe fare partire il colpo mettendo in moto il grilletto anche non volendolo. Senza il cane alzato secondo gli esperti è impossibile che la caduta provochi entrambe le mosse.


Perché l’arma era stata innestata

L’arma quella sera, dunque, era pronta a sparare (impensabile che si possa tenere in tasca non solo senza blocco di sicurezza, ma pure con il cane alzato). Il motivo per cui fosse innestata è spiegabile solo dal diretto interessato o dai testimoni. Che l’avesse in mano Pozzolo o che l’avesse in mano un altro dei partecipanti alla festa, qualcuno ha alzato il cane. Può averlo fatto per sparare in aria, ma l’ipotesi sembra poco credibile in un luogo chiuso in cui avrebbe provocato comunque danni. Più probabile che si volesse o mostrare o provare il funzionamento dell’arma, poi scappata di mano provocando il ferimento (per fortuna lieve) una volta caduta a terra. Che sia accaduto a Pozzolo o al suo momentaneo interlocutore ci sarebbe comunque la responsabilità del deputato di Fratelli di Italia perché l’arma non può essere ceduta a terzi nemmeno fosse stata scarica.

Il deputato di FdI Emanuele Pozzolo con Giorgia Meloni

In conferenza stampa la decisione della Meloni

Nel frattempo, Giorgia Meloni ha raccolto tutte le informazioni disponibili su quello che è accaduto quella notte e sulle responsabilità del deputato del suo gruppo. Non ha comunicato però a nessuno dei suoi la decisione presa. Si attendeva un gesto dello stesso Pozzolo, come l’auto-sospensione dal gruppo parlamentare di FdI, ma nulla è stato comunicato ufficialmente. La domanda sarà fatta sicuramente alla premier durante la conferenza stampa di inizio anno di giovedì 4 gennaio. La Meloni ha sicuramente un giudizio negativo sul comportamento tenuto dal deputato, ma non voleva agire di impulso e tanto meno dietro il pressing delle opposizioni. Non c’era però tempo per attendere prima di adottare provvedimenti punitivi come accaduto in altri casi (quello dello scherzo telefonico russo ad esempio). Quale che sia la decisione sarà comunicata durante la conferenza stampa. Ma sembra sempre più improbabile la difesa del suo deputato.

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