Iran, due esplosioni nei pressi della tomba di Soleimani: «Oltre 100 morti, è un attentato» – Il video

Migliaia di persone si stavano recando al cimitero dei martiri di Kerman per celebrare il generale nel quarto anniversario della sua uccisione. Le bombe fatte detonare da remoto

Sale a 100 il bilancio dei morti delle due esplosioni che si sono verificate oggi, mercoledì 3 gennaio, sulla strada che porta al cimitero dei martiri di Kerman in Iran, dove si trova la tomba del generale Qassem Soleimani, il capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana, ucciso il 3 gennaio del 2020 in Iraq in un’operazione degli Stati Uniti. Lo riferiscono il portale Iran International e la Tv di stato iraniana, che ha descritto le esplosioni – la cui origine non è ancora chiara – come «un attacco terroristico». I feriti sarebbero al momento 170. Per l’agenzia di stampa iraniana Tasnim sarebbero state causate da due valigie-bomba, che si trovavano all’ingresso del cimitero, azionate a distanza con un telecomando. Le due bombe esplose all’ingresso del cimitero sono state fatte detonare da remoto, riferisce l’agenzia, citando fonti informate. I «terroristi mercenari di potenze arroganti» che hanno compiuto l’attentato «saranno puniti». Lo ha detto il capo della magistratura iraniana, Gholamhossein Ejei. Lo riporta Irna. «Questi terroristi dal cuore duro e i loro padroni assassini dovrebbero sapere che la nostra nazione non perderà mai i suoi sacri ideali». Gli «odiosi criminali» dietro al duplice attentato di Kerman avranno una «risposta severa e la giusta punizione» ha detto la Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, citato dall’agenzia Irna.


Cosa è successo

Nel primo pomeriggio, migliaia di iraniani si stavano recando sul luogo per celebrare il leader pasdaran nel quarto anniversario della sua uccisione. In mattinata l’ambasciatore di Teheran presso le Nazioni Unite, in una lettera indirizzata al Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres ha sottolineato che «l’Iran ha il diritto di perseguire a livello legale i responsabili della morte di Qassem Soleimani». La Repubblica islamica dell’Iran, si legge, «mantiene il suo legittimo diritto, in base al diritto internazionale, di portare avanti procedimenti legali mirati a ritenere responsabili dal punto di vista della giustizia gli autori, gli organizzatori e gli sponsor di questo riprovevole atto di terrorismo». Nell’operazione di 4 anni fa, condotta in seguito «a un ordine dell’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump anche il regime di Israele – conclude Iravani nella missiva – era coinvolto».


La reazione della Turchia

«Siamo profondamente rattristati per l’atroce attacco terroristico che è stato messo in atto nella provincia di Kerman in Iran», ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan su X, esprimendo cordoglio per le vittime a causa delle esplosioni.

(in copertina foto EPA/MEHR NEWS AGENCY)

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