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Gli schiaffi, i 20 secondi di buco e Pozzolo «brillo»: perché lo sparo di Capodanno a Rosazza è ancora un mistero

09 Gennaio 2024 - 06:09 Redazione
emanuele pozzolo pistola sparo capodanno rosazza schiaffi secondi
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I testimoni dicono di non aver visto il momento della detonazione. Anche la vittima era girata. Le ricostruzioni divergenti e la scena del crimine

Nel caso dello sparo di Capodanno partito dalla pistola del deputato FdI Emanuele Pozzolo nell’ex asilo di Rosazza il mistero su chi ha premuto il grilletto rimane. Perché finora i testimoni sono tutti concordi nel descrivere la scena del Veglione, la vicinanza tra l’onorevole, Luca Campana e il caposcorta di Andrea Delmastro Pablito Morello, genero della vittima. Ma tutti i testimoni finora ascoltati hanno descritto una scena che non hanno guardato fino all’ultimo. Campana ha detto di aver visto Pozzolo con l’arma in mano più o meno in concomitanza dello sparo che lo ha colpito. Ma non ha riferito di aver visto il parlamentare premere il grilletto della mini-pistola North American arms LR22. Altri testi hanno detto che Pozzolo era un po’ «brillo». E che si sono allontanati quando ha tirato fuori l’arma, dando le spalle alla scena e poi sentendo lo sparo.

Ricostruzioni divergenti

Pozzolo invece continua a sostenere la sua tesi in attesa dell’audizione davanti ai magistrati. Conferma che la pistola che ha sparato è la sua ma dice che al momento del colpo era in mano a qualcun altro. Chi? Vicino a lui, oltre a Campana, c’era proprio Morello. Ma appare improbabile che un agente di polizia penitenziaria esperto di armi abbia commesso un errore simile. Invece tutti confermano che dopo lo sparo l’esponente piemontese di Fratelli d’Italia era sotto choc. E alcuni sostengono che avrebbe pronunciato una frase come «Sono rovinato». Decisiva potrebbe essere la prova dello Stub, che però è stata effettuata solo su Pozzolo. La Repubblica fa sapere oggi che i pubblici ministeri hanno intenzione di ascoltare di nuovo Campana. Intanto ieri è stato il giorno delle testimonianze. Davide Zappalà, assessore ai lavori pubblici di Biella, ha detto che non ha assistito alla scena più importante.

La scena del crimine

È invece appurato che Delmastro è entrato nel salone dopo lo sparo per chiedere cosa stesse succedendo. Luca Zani, consigliere comunale sempre a Biella, ha detto di aver visto la pistola in mano a Pozzolo ma anche che quando è partito il colpo era in cucina. «C’era Pozzolo con qualcosa in mano, era fermo e la fissava. La teneva nel palmo della mano. Pensavo fosse un accendino. Mi sono accorto dopo che era una pistola veramente piccola», ha riferito ai carabinieri. E ancora: «La canna era rivolta verso Luca Campana. A un certo punto è arrivato Pablito Morello e si è rivolto a Pozzolo. Gli ha detto qualcosa, ma non ho visto né sentito perché sono andato in cucina». Secondo altre testimonianze Morello avrebbe chiesto di vedere la pistola e scherzato sulle sue dimensioni.

I 20 secondi

«Il deputato Pozzolo è arrivato dopo mezzanotte, era brillo», hanno riferito altri testimoni secondo quanto riporta La Stampa. Che riferisce anche di un buco di venti secondi tra la scena dei tre vicini (Pozzolo, Campana, Morello) e la detonazione. Un politico locale ha aggiunto altri dettagli: «Ho visto che Pozzolo aveva quella pistola. Ho notato che quell’oggetto era rivolto proprio verso di noi. Vicino a lui: il capo della scorta Pablito Morello e il genero Luca Campana. Quando li ho visti, ho pensato: “Meglio girare alla larga”. E infatti me ne sono andato verso la zona della cucina. Poco dopo ho sentito lo sparo. Ma non posso assolutamente dire con certezza che in quel preciso momento l’arma fosse impugnata proprio dall’onorevole Pozzolo».

Gli schiaffi

La testimonianza prosegue: «Arriva Campana, dove eravamo noi. Urlava: “Mi hanno sparato! Mi hanno sparato”. “Ma va”, ho detto io. “Sarà un botto di Capodanno”. E lui: “No, ti giuro, mi hanno sparato”. Era così agitato che prima gli ho detto di calmarsi, poi gli ho dato un schiaffo. Si toccava la gamba, perdeva sangue. L’ho aiutato a togliersi i pantaloni: quando ha visto la ferita è svenuto. Allora abbiamo chiamato i soccorsi». A quel punto un altro politico locale ricorda che la moglie «Urlava “Mettete via quella pistola”. Pozzolo era come tramortito. Al punto che mia moglie ha dovuto tirargli uno schiaffo per farlo rinsavire. La piccola pistola, in quel momento, era poggiata sul tavolo». Sarà poi Morello a riporla su uno scaffale in alto fino all’arrivo dei carabinieri.

Morello e Campana

Ad accusare Pozzolo di aver sparato rimangono quindi Morello e Campana. Entrambi hanno testimoniato. Ma la vittima ha anche detto di non aver visto il momento dello sparo. Per questo, spiega oggi il Corriere della Sera, alla fine l’indagine potrebbe diventare uno scontro tra due versioni: quella di Morello e quella di Pozzolo. Gli inquirenti stanno anche cercando di capire come mai l’arma fosse carica. E rimane sempre lo spazio di 20 secondi prima dello sparo. Lo stesso esito dello Stub potrebbe non essere significativo, se si pensa che secondo questa ricostruzione Pozzolo non si è mai allontanato dall’arma.

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