Emanuele Pozzolo, l’accusa di Luca Campana: «La pistola ce l’aveva lui». L’onorevole: «La verità è che non ho sparato»

Chi ha sparato la notte di Capodanno a Rosazza? Le versioni divergenti e le testimonianze

«Capisco la decisione del partito di sospendermi. Io comunque dimostrerò che ho detto la verità. E la verità è che non ho sparato io». Dopo la querela di Luca Campana, il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo affida al suo avvocato le prime parole su quanto accaduto la notte di Capodanno nell’ex asilo di Rosazza in provincia di Biella. Il legale Andrea Corsaro smentisce anche che «l’onorevole ha indicato la persona offesa come colui che ha preso l’arma». La frase presuppone la presenza di una terza persona che avrebbe usato la mini-pistola North American arms LR22. Ma è smentita ancora una volta da Campana, che ribadisce che l’arma era in mano a Pozzolo ed erano in piedi a un metro di distanza. La vittima dice anche di non poter dire cosa stesse facendo l’onorevole al momento dello sparo «per rispetto nei confronti di chi fa le indagini».


Chi ha sparato

Ma allora chi ha sparato la notte di Capodanno? Il Corriere e La Stampa, che riportano le dichiarazioni di Pozzolo e Campana, raccontano anche le deposizioni dei testimoni oculari. Tutti dicono concordemente la stessa cosa: la pistola si trovava nelle mani di Pozzolo e non è mai caduta sul pavimento. Stando alla ricostruzione tutto avviene in piedi e accanto a uno dei tavoli che si trovavano nella stanza. I testimoni dicono che Pozzolo stava «maneggiando» l’arma. Probabilmente dopo averla mostrata a qualcuno, come raccontavano le ricostruzioni precedenti. Tutti i testimoni smentiscono anche una caduta a terra dell’arma. Il sospetto della procura, spiega il Corriere, è che il colpo sia partito proprio mentre il deputato mostrava l’arma. Accanto a lui c’era un gruppetto di persone in piedi. Tutti hanno sentito lo sparo. Anche il caposcorta di Andrea Delmastro, che si chiama Pablito Morello.


Il test dello Stub

Morello, agente della polizia penitenziaria, è stato anche sindacalista nello Snappe e consigliere comunale di Biella per il Pdl nel 2009. All’epoca Delmastro era assessore ai lavori pubblici. Ad oggi il sottosegretario non ha contattato Pozzolo, che ha detto agli amici di sentirsi «abbandonato». Il partito lo ha però solo sospeso e non espulso, in attesa degli esiti delle indagini. Il test dello Stub, a cui Pozzolo si è sottoposto, forse potrebbe essere decisivo. Se confermasse la versione del deputato potrebbe costituire una grande sorpresa. Visto che a quel punto potrebbe sostenere con forza di non aver sparato lui. Sulla pistola saranno anche ricavate le impronte digitali. Per capire se sia passata di mano e se davvero qualcuno l’abbia impugnata. Intanto, sull’ipotesi del «gioco con le pistole» con protagonisti gli agenti della Penitenziaria, ancora Campana smentisce.

Il gioco con le pistole

«Ma no, assolutamente. Era una festa intima e casalinga tra famiglie. Neanche petardi. L’unico che ha portato qualche scintilla per far divertire i piccoli sono stato io», dice a Monica Serra. La Repubblica oggi però scrive che un gruppetto di persone si sarebbe allontanato dai saloni della Pro Loco per sparare mortaretti e fuochi d’artificio. E nell’occasione qualcuno avrebbe anche sparato con la pistola. «Tutti avevano bevuto e c’era molta confusione. La pistola è stata tirata fuori per gioco», insiste ancora qualcuno. Intanto l’avvocato Marco Romanello, che assiste Campana, fa sapere che il deputato «non ha mai chiesto scusa al mio assistito. Né la notte di Capodanno e neppure nei giorni successivi».

«Il cane non si arma da solo»

La Stampa parla anche con l’avvocato Sandro Evangelisti, perito balistico del tribunale di Macerata e di varie procure. «Impossibile che un revolver si armi da solo o cadendo a terra. Se però il cane è già armato, il colpo può partire nell’impatto con il pavimento. Ma qualcuno deve aver armato il cane. E per armare un revolver occorre un gesto volontario. Se prendessimo un’arma per simulare il movimento che alza il cane dovremmo esercitare una trazione sullo spigolo di un mobile molto decisa ed energica. Ma stiamo parlando di un gesto assolutamente volontario e preciso», spiega. E ancora: «Per esplodere un colpo il cane della pistola deve essere armato. Quindi, se qualcuno ha sparato per errore, vuol dire che il cane era alzato. E il cane non si arma da solo».

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