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Giulia Tramontano, le parole della sorella Chiara: «Essere inumano, merita il carcere a vita. Noi ergastolani del dolore»

09 Gennaio 2024 - 16:27 Redazione
Tra una settimana inizia il processo in Corte d'Assise. La famiglia della ragazza, uccisa mentre era incinta di sette mesi chiede una pena esemplare

«Le famiglie che vivono l’ergastolo del dolore hanno diritto a giustizia e pena esemplare». Queste sono le parole di Chiara Tramontano, affidate ai social. Tra una settimana inizia il processo in Corte d’Assise a Milano per Alessandro Impagnatiello, che lo scorso 27 maggio a Senago ha ucciso con 37 coltellate sua sorella Giulia, incinta al settimo mese. «Vogliamo sapere di vivere in un Paese giusto – ha scritto – nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella». La famiglia spera che ci sia l’ergastolo per il barman 30enne «l’essere inumano che ci ha privato di una sorella, una figlia, un’amica, un nipote e una grande donna». Chiara chiede «giustizia per il nipote (Thiago, ndr) che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più in 5 a tavola». I genitori «sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo». La difesa di Impagnatiello potrebbe puntare alla richiesta di perizia psichiatrica. Una delle possibilità per la difesa del giovane è quella di far acquisire tutti gli atti, rinunciando a sentire i testi in aula, in una sorta di rito abbreviato. Il barman è finito in aula dopo la richiesta di rito immediato avanzata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. Accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione (avrebbe fatto anche ingerire alla fidanzata topicida per mesi), crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza Impagnatiello è anche imputato per interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere.

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