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Chiara Ferragni, la class action da 1,6 milioni e il rischio rimborso del prezzo del pandoro Balocco

10 Gennaio 2024 - 06:39 Redazione
chiara ferragni balocco pandori perquisizione gdf
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L'azione collettiva contro l'imprenditrice digitale. L'appello del Codacons all'adesione «anche senza scontrino». E la frode in commercio per il caso uova

Una class action contro Chiara Ferragni. Che mira a far ottenere il rimborso di un totale di 1,65 milioni di euro agli acquirenti del pandoro Balocco griffato dall’influencer. A prometterla è il Codacons, che ha lanciato un’azione collettiva contro l’imprenditrice digitale «per conto di tutte le parti lese dai presunti illeciti per cui indaga la magistratura». La cifra è stimata in base ai 290 mila pandori venduti nel 2022 su un totale di 362 mila. E si basa sulla differenza tra il prezzo normale del prodotto (3,68 euro) e quello firmato dalla moglie di Fedez. Ovvero 9,37 euro. «L’incremento di valore, complici i post dell’influencer, avrebbe fatto ritenere che la maggiorazione di prezzo di 5,69 euro fosse il valore della donazione in solidarietà dei singoli acquirenti», sostiene l’associazione di consumatori.

L’appello all’adesione

Il Codacons ha lanciato un appello all’adesione: «Anche in assenza di scontrino tutti i consumatori che hanno acquistato il pandoro “Pink Christmas” possono aderire alla nostra azione e chiedere a Chiara Ferragni, e alla Balocco, il rimborso delle maggiori somme pagate, delegando il Codacons a rappresentarli come parte offesa nell’inchiesta della Procura di Milano», sostiene l’associazione. Che si è costituita come parte offesa nell’indagine di Milano. E chiede «di partecipare all’imminente interrogatorio di Chiara Ferragni, allo scopo di porre domande specifiche all’influencer nell’interesse dei consumatori lesi». Intanto ieri Balocco ha fatto sapere che nell’inchiesta per truffa aggravata dalla minorata difesa è pronta a collaborare con la procura. L’amministratrice delegata Alessandra Balocco è indagata con Ferragni. Intanto l’indagine di Milano prosegue.

Frode in commercio

E la Repubblica fa sapere che dalla procura trapela l’intenzione di trattare in maniera diversa il caso di Dolci Preziosi, contestando invece il reato di frode in commercio. L’iscrizione nel registro degli indagati del proprietario dell’azienda di dolciumi Franco Cannillo è ancora congelata. Dolci Preziosi ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna comunicazione o richiesta dai giudici. Ieri l’influencer ha ricevuto parole di solidarietà dal leader della Lega Matteo Salvini, protagonista in passato di tanti scontri con il marito. E a difenderla, a sorpresa, si sono schierate Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile. Secondo le due ex regine delle televendite l’imprenditrice ha il merito di creare posti di lavoro, a differenza di tanti influencer che intascano solo compensi.

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