L’analisi dei Ris sull’auto di Turetta, il sedile posteriore pieno di sangue: le due ipotesi sull’omicidio

La prossima settimana saranno analizzati gli oggetti ritrovati a bordo dell’auto

Emergono nuovi elementi dalle analisi sulla Fiat Punto di Filippo Turetta, rientrata in Italia alcune settimane fa dalla Germania, dove il 22enne era stato arrestato in fuga dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin. I carabinieri del Ris di Parma hanno svolto le prime analisi sul sangue presente nell’auto, ma ora si attendono ulteriori esami sugli oggetti ritrovati a bordo. Gli ultimi rilievi hanno ritrovato una copiosa quantità di sangue sul sedile posteriore dell’auto. Ma sarà necessario un ulteriore approfondimento per chiarire con maggiori dettagli che cosa possa essere successo la notte dell’11 novembre scorso. Resta infatti da capire se Turetta, dopo aver aggredito la ragazza, l’abbia poi trasportata ancora sanguinante in auto e se le ultime coltellate mortali siano state inferte proprio sul sedile posteriore. Altra ipotesi è che Cecchettin sia stata uccisa già dopo le prime coltellate avvenute nel parcheggio a Fossò. E solo dopo Turetta abbia deciso di caricare il corpo, nel tentativo di liberarsene in un altro luogo più distante.


Cosa resta da capire

A chiarire ulteriormente la dinamica dell’omicidio servirà ora la bloodstain pattern analysis, che potrà indicare la traiettoria delle tracce di sangue e la loro forma precisa. Attraverso questa tecnica, i carabinieri potranno capire anche l’origine e l’azione che ha provocato quel copioso sanguinolento. Per la prossima settimana è atteso intanto il conferimento dell’incarico da parte del pm ai consulenti per analizzare gli oggetti ritrovati nell’atto, tra cui un coltello, sacchi neri e un telefono. Si tratta di accertamenti irripetibili, a cui parteciperanno anche gli esperti delle parti.


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