Suv nel lago di Como, Morgan Algeri e Tiziana Tozzo provarono a salvarsi. Finestrino abbassato e cinture slacciate: la relazione dei vigili del fuoco

Il report sembrerebbe allontanare del tutto l’ipotesi di un omicidio-suicidio: il 38enne avrebbe messo in pratica le manovre necessarie a lasciare la vettura finita in acqua

Si allontana sempre più l’ipotesi di un gesto volontario nella morte di Morgan Algeri e Tiziana Tozzo, morti annegati nel lago di Como dopo che il Suv sul quale erano a bordo è caduto e si è inabissato in acqua. Secondo la relazione dei vigili del fuoco, che si basa sui rilevamenti eseguiti sull’auto, le due vittime hanno tentato di salvarsi. Il sostituto procuratore di Como Giuseppe Rose disporrà in queste ore l’autopsia sui due corpi, per verificare anche l’ipotesi di un malore del guidatore, mentre nei giorni scorsi una testimone – l’ex di Algeri – aveva riferito come l’uomo si fosse lamentato di un problema tecnico della vettura, che non riusciva a mettere in moto nel garage. Algeri, 38enne di Brembate Sopra, era un pilota di volo e un sub esperto, addestrato anche a mettersi in salvo in situazioni di pericolo come quella che gli è stata fatale. Nel documento presentato agli investigatori dai vigili del fuoco, risulta che l’uomo abbia messo in pratica tutte le manovre necessarie per riuscire a uscire dalla vettura insieme alla passeggera. Il buio, la temperatura estremamente bassa dell’acqua, la mancanza di ossigeno potrebbero però aver impedito ai due di salvarsi. Secondo quanto trapela, entrambi avrebbero slacciato le cinture di sicurezza e il finestrino lato guidatore era leggermente abbassato. Una mossa necessaria ad alleggerire la pressione esterna all’auto in caso di inabissamento e che consente poi, a determinate condizioni, di aprire la portiera. Il tettuccio del Suv era invece in frantumi, probabilmente a causa dell’impatto con le acque del lago in seguito alla caduta.


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