Parodia della Natività su Rai2, Gasparri attacca Paolantoni e Izzo: «Blasfemi e volgari a Natale»

I due comici napoletani avevano messo in scena una parodia della Natività su “Rai2” nel giorno di Santo Stefano. La replica: «Roba ridicola e paurosa»

«Blasfemi e volgari». Sono le accuse avanzate da Maurizio Gasparri ai comici Francesco Paolantoni e Biagio Izzo. Durante lo show televisivo in Rai Da Natale a Santo Stefano, del 26 dicembre scorso, i due hanno messo in scena una parodia della Natività che non è piaciuta al senatore di Forza Italia. Quest’ultimo ha infatti presentato un quesito in commissione di Vigilanza Rai per la rappresentazione del “Presepe” del duo di attori napoletani. Si è trattato di una «rappresentazione blasfema e volgare, trasmessa su un canale del servizio pubblico proprio nei giorni in cui il mondo cattolico festeggia la Natalità», ha spiegato Gasparri, appoggiato da Pro Vita & Famiglia e Popolo e Libertà. Per Coghe e Giovanardi è andato in scena uno «Sciommiottamento della Natività dissacrante e di pessimo gusto, dove San Giuseppe lamenta di essere stato operato alla prostata e pertanto incapace a procreare e una Vergine Maria, rappresentata come madre svampita che dialoga con un angelo da macchietta».


La replica: «Questa non è la televisione del Vaticano»

Per Francesco Paolantoni, che ha commentato l’accaduto su Fanpage, «è stato un gioco, non abbiamo detto una bestemmia», sottolinea l’attore napoletano. «È una roba vergognosa che ci si attacchi a queste cose e non si pensi alle volgarità dei politici – continua -. È una roba ridicola e mi fa terrore, è paurosa. Se viviamo in una condizione di questo tipo, stiamo rovinati. Non ci credo che la gente possa scandalizzarsi per un gioco, sono sconcertato». E poi ancora: «Questa non è la televisione del Vaticano, è la tv di Stato. Non capisco perché la tv di Stato laico dovrebbe impedire una cosa del genere. C’è libera espressione. A me queste cose mi sanno di oscurantismo, di dittatura, di una roba antica. Mi fanno paura. Non credo che queste cose possano offendere la Chiesa, i credenti», ha concluso.


Leggi anche: