L’azienda agricola dell’allevatore suicida svenduta all’asta: «Rovinati dal Covid e dallo Stato»

La storia di Michele Verdi raccontata dal figlio

Michele Verdi, allevatore di Laterza, si è tolto la vita dopo la messa all’asta della sua azienda agricola. L’azienda zootecnica si trovava tra Laterza e Lamura. E nonostante un valore di 330 mila euro, per il meccanismo delle aste veniva venduta a meno di 25 mila euro. Il tutto per coprire un debito di 40 mila, spiega oggi Repubblica. Per questo Verdi si è impiccato nel giorno in cui gli avvocati del tribunale dovevano visitare la sua proprietà. Il figlio Arcangelo oggi dice che vuole giustizia per suo padre. «La gente deve capire qual è il problema. L’agricoltura va aiutata, è quella che ci fa mangiare: se non c’è grano, dov’è il pane, dov’è la pasta da mettere a tavola?», dice.


Le difficoltà

Verdi è andato in difficoltà economica a causa dei clienti che non pagavano. Per questo si è trovato indebitato. Covid-19 ha peggiorato la situazione dell’azienda. E lo Stato non li ha aiutati. Anzi. Paolo Giannico, cugino della vittima, spiega che il loro latte viene acquistato tra i 54 e i 60 centesimi al litro. Poi nei supermercati si vende a due euro. Mentre i costi di produzione diventano sempre più proibitivi. «Io nel 2023, per il mio piccolo caseificio, ho speso trentamila euro in più rispetto all’anno scorso». Mentre le banche adesso li evitano: «Prima ci venivano incontro, ora quando ci vedono arrivare agli sportelli se ne scappano». Verdi ci stava provando: «Aveva già pagato venti rate». Ma non è bastato.


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