L’ultimo mistero del porto d’armi di Pozzolo, il parere dei carabinieri e la concessione poco prima dello sparo di Capodanno

Il comando biellese dell’Arma chiarisce che non c’è stato un parere negativo sulla richiesta di porto d’armi per difesa personale avanzata dal parlamentare. L’analisi dei militari non avrebbe comunque fatto emergere elementi utili perché quel permesso fosse necessario

Aveva ottenuto il porto d’armi per difesa personale da appena due settimane il deputato FdI Emanuele Pozzolo, quando la sua mini-revolver North American arms LR22 ha sparato ferendo Luca Campagna nella notte di Capodanno alla festa di Rosazza, in provincia di Biella. Per ottenere quel documento, il parlamentare avrebbe penato non poco, visto che dai carabinieri non sarebbero arrivate indicazioni utili per la conclusione dell’iter. Non un vero e proprio parere negativo, come era stato rivelato dalla Stampa e successivamente smentito dal comando provinciale dei carabinieri di Biella. Pozzolo era già in possesso del porto d’armi per uso sportivo. Ma quel permesso non gli avrebbe permesso di portare una pistola in tasca in una circostanza come quella festa a Capodanno. La richiesta del porto d’armi per difesa personale era partita negli ultimi mesi del 2023, dopo che Pozzolo aveva partecipato a un convegno sulla situazione dei cristiani in Iran. Della vicenda il parlamentare si occupa come membro della commissione Esteri della Camera. E per le sue posizioni contro il regime di Teheran, Pozzolo ha pensato di essere in pericolo e di sentirsi minacciato da possibili ritorsioni.


Il via libera del prefetto

Ottenere il porto d’armi per difesa personale però non sarebbe obiettivo semplice. Come sottolinea La Stampa, negli ultimi anni nella provincia di Biella molti permessi non sono stati rinnovati e quelli concessi sarebbero stati pochissimi. Presentata la richiesta in Prefettura, la pratica è passata ai carabinieri, chiamati a esprimere un parere sulla eventuale necessità di concedere il documento. Ma i militari non avrebbero ravvisato alcun rischio grave per la sicurezza del deputato. Il comando biellese dell’Arma ha chiarito che nei confronti della richiesta di Pozzolo non ci sarebbe stato un parere negativo, ma «solo di non essere in possesso di elementi utili alla valutazione» a proposito delle esigenze espresse dal deputato. A decidere poi è stata quindi la prefettura, che quelle esigenze deve averle rilevate. Così una decina di giorni prima dell’incidente di Rosazza, Pozzolo ha ottenuto il permesso di portare in giro un’arma.


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