Il busto di Mussolini «dimenticato» nella stanza dei medici al Cardarelli, il primario svela il mistero: «Capita: un collega l’ha avuto in regalo»

Nella stanza c’è anche un calendario con la foto del Duce, che potrebbe essere lì da qualche anno

Rischia almeno una sanzione il medico che avrebbe dimenticato un busto di Benito Mussolini in una stanza dell’ospedale Cardarelli di Napoli. A tentare un primo chiarimento dopo le polemiche scoppiate sulla struttura napoletana è il primario del reparto di Chirurgia 3, Carmine Antropoli, che parla di «atto di superficialità» da parte del collega, che ha sentito per telefono mentre si trovava in ferie. I vertici dell’ospedale hanno avviato un’indagine interna, dopo che il sito InterNapoli.it ha diffuso una foto che immortala come si presenta quella stanza usata dai medici: su uno sgabello è piazzato il busto di Mussolini, accanto sulla parete c’è un calendario del 2021 con una foto del Duce e il motto «Memento audere semper».


Antropoli, già sindaco di Capua, in provincia di Caserta, ed ex dirigente di Forza Italia racconta com’è finito lì quel busto: «Il collega mi ha spiegato di essere stato raggiunto in ospedale da un suo amico in scooter che gli ha portato questo busto di Mussolini. Lui lo ha poggiato in una stanza, in attesa di portarlo a casa con l’automobile a fine turno. Insomma una cosa momentanea – assicura il primario – Certo, non lo giustifico, ma capita a volte: un oggetti ti viene portato in ufficio e poi chi lo riceve se lo porta a casa il giorno dopo. È un atto di superficialità ma il medico non ha esposto questo oggetto dentro il Cardarelli, lo ha tenuto lì momentaneamente».


Peccato però che non si tratti di un regalo qualunque. Non a caso le polemiche da sindacati e politici locali sono state ferocissime: «Certo non è un oggetto normale – ammette il primario – a me non fa piacere che fosse lì. L’apologia del fascismo la conosco e so che è un reato. Ma il collega mi ha assicurato che non voleva esporre il busto, lo aveva solo appoggiato in attesa di portarlo a casa». Nessun cenno invece al calendario, che non è escluso si trovasse già appeso a quella parete. Probabilmente da qualche anno, rimasto lì indisturbato finché non è stata diffusa la fotografia.

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