Test di Medicina, il Tar boccia i criteri del Mur: «Quiz estratti a sorte non bilanciati». Confermate le graduatorie

Secondo il tribunale amministrativo del Lazio le prove affrontate dai candidati non erano omogenee tra loro. Gli esclusi faranno appello

I provvedimenti sulle modalità di svolgimento dei test di ammissione alle facoltà di Medicina 2023-2024 sono stati annullati dalla terza sezione del Tar del Lazio. Una sentenza che accoglie il ricorso contro il governo e contro il ministero di Università e ricerca. Le prove affrontate dai candidati, estratte a sorte con differenti coefficienti di difficoltà erano disomogenee, di fatto creando uno squilibrio che ha inciso sulla classifica finale. «Le prove somministrate ai candidati non erano omogenee quanto a difficoltà complessiva», le parole usate dai giudici, «l’accertata disomogeneità delle prove si risolve in un fattore, non controllabile dal candidato, di premialità o penalizzazione suscettibile, di per sé, di influenzare l’accesso o l’esclusione dai corsi». Bocciato quindi il sistema introdotto dal Mur dei quiz estratti a sorte, che secondo il tribunale amministrativo ha introdotto un «vizio di fondo» non è stato compensato dal previsto coefficiente di equalizzazione. Così ai candidati non è stata data la possibilità di «raggiungere il medesimo punteggio massimo, ponendoli, in definitiva, in una situazione di partenza diversa l’uno dall’altro e del tutto affidata al caso».


Graduatorie bloccate, ricorrenti esclusi

Ma qui finiscono le buone notizie per i ricorrenti. Le graduatorie sono infatti bloccate, non sarà ammesso né il ripescaggio né l’accesso in sovrannumero. Secondo il Tar infatti ciò causerebbe «inevitabili ripercussioni di natura personale» e «un inaccettabile pregiudizio all’interesse generale alla formazione del personale medico, con effetti che si proietterebbero negli anni a venire in termini di carenza di risorse specializzate e di minore offerta di servizi sanitari». Una decisione che mette sul piede di guerra i vincitori del ricorso, che ora si appelleranno al Consiglio di Stato. Tutto ciò è incomprensibile e contro i principi del procedimento amministrativo, se annulli una procedura illegittima devi assicurare giustizia al ricorrente, ha detto a la Repubblica l’avvocato Francesco Leone, che con lo studio Leone-Fell & C. aveva segnalato le problematiche del sistema di selezione scelto dal Mur, «o il test si ripete per tutti o si dà un risarcimento al ricorrente, ammettendo immatricolazioni in sovrannumero».


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