Bruxelles, il ministro degli Esteri israeliano Katz presenta il progetto per un’isola artificiale al largo di Gaza: il gelo dei ministri Ue

Ex responsabile del Turismo, Katz ha mostrato ai colleghi un suo pallino per il futuro della regione dopo la guerra: scetticismo e proteste dai rappresentanti dei 27

Nella giornata in cui sono riuniti a Bruxelles per prendere importanti decisioni di politica internazionale, a partire dal possibile varo di una missione navale nel Mar Rosso, i ministri degli Esteri dei 27 Paesi Ue hanno incontrato oggi anche i principali interlocutori della regione: i capi della diplomazia di Israele e dell’Anp, così come quello di Egitto, Giordania e Arabia Saudita. Un tour de force dedicato al Medio Oriente per provare a disegnare una “exit strategy” dalla guerra in corso tra Israele e Hamas dal 7 ottobre, e che rischia pericolosamente di contagiare l’intera regione. L’incontro tra i ministri Ue e quello di Gerusalemme, Israel Katz, non sembra però essere andato nel migliore dei modi. Dopo aver ricordato le priorità di Israele di riportare a casa tutti gli ostaggi ancora a Gaza da un lato, di ripristinare la sicurezza del Paese dopo la strage del 7 ottobre dall’altro, come riporta il Jerusalem Post, Katz ha ribadito ai colleghi la posizione del suo governo sul dopoguerra a Gaza. «Il nostro obiettivo è chiaro: la demilitarizzazione e la stabilizzazione di Gaza, con Israele che mantenga il controllo della sicurezza di modo da proteggere il nostro popolo». Nessuno Stato palestinese alle viste, insomma. Quindi Katz ha mostrato ai rappresentanti europei un video dedicato a due progetti legati proprio alla visione per il dopoguerra, a Gaza e nella regione. Il primo consiste nella costruzione di una ferrovia in grado di collegare Israele a Giordania, Arabia Saudita, Bahrein ed Emirati Arabi. Il secondo vedrebbe la costruzione di un’isola artificiale al largo delle coste di Gaza, in grado di ospitare un porto, un aeroporto, un’industria di desalinizzazione dell’acqua e perfino una zona industriale. L’Ansa riporta fonti europee secondo le quali Katz avrebbe anche ventilato l’ipotesi che su quest’isola potrebbero trasferirsi gli stessi abitanti palestinesi della Striscia, anche se la notizia non trova sin qui altre conferme. Le idee messe sul tavolo da Katz – che ha seguito da tempo quei progetti nel suo precedente ruolo di ministro dei Trasporti – sarebbero in ogni caso state accolte dal gelo dei ministri europei. Alcuni le hanno semplicemente ignorate, altri avrebbero manifestato esplicitamente le loro perplessità e la loro delusione al rappresentante di Gerusalemme.


L’intervento del rappresentante palestinese

Poco dopo, in separata sede, i 27 capi delle diplomazie Ue hanno incontrato il ministro degli Esteri dell’Anp Riyad Al-Malki, che ha rinnovato la richiesta di un immediato cessate il fuoco nei combattimenti. «Non possiamo accettare niente di meno né avere esitazioni. Ogni giorno che mostriamo esitazione vengono uccisi innocenti – donne, bambini, anziani – e questo è inaccettabile», ha fatto appello Al-Malki, aggiungendo di aspettarsi dall’Ue sanzioni contro Benjamin Netanyahu e tutti coloro i quali con la guerra in corso «stanno distruggendo le possibilità di una pace in Medio Oriente».


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