Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata anche per le uova di Dolci Preziosi e la bambola Trudi

A rivelarlo è l’atto con cui la Procura milanese giovedì scorso ha sollevato davanti al pg della Cassazione, il conflitto su quale procura debba o meno indagare in merito al caso del Pink Pandoro

Non c’è due senza tre: Chiara Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati di Milano, con l’ipotesi di truffa aggravata, non solo per la vicenda del pandoro Pink Chiristmas promosso con la Balocco, ma anche per le uova di Pasqua della Dolci Preziosi e la bambola Trudi. A rivelarlo è l’atto con cui la Procura milanese giovedì scorso ha sollevato davanti al pg della Cassazione, il conflitto tra uffici del pm sulla competenza ad indagare sul caso dell’azienda dolciaria di Cuneo. La infuencer risponde quindi di tre diversi episodi con legali rappresentanti delle società produttrici. 


Come emergono le altre due indagini per truffa aggravata

Il procuratore aggiunto di Milano Fusco ha delegato le indagini al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf e lo scorso giovedì ha inviato al pg della Cassazione, in base all’articolo 54-bis del codice di procedura penale, l’atto con cui ha sollevato il conflitto tra uffici. Il pandoro Pink Christmas deve esser seguito dalla procura di Milano o da quella di Cuneo? A questo proposito sono stati portati all’attenzione anche gli altri due casi, ossia le uova di cioccolato e la “Mascotte Chiara Ferragni”, prodotta in collaborazione con Trudi, l’azienda friulana acquisita nel 2019 dalla Giochi Preziosi, con sede legale sempre a Milano. Anche in questo caso l’ipotesi di reato era frode in commercio, poi diventata truffa aggravata. Non è ancora sul tavolo dei pm invece l’esposto annunciato da Codacons nei giorni scorsi e relativo alla campagna del 2020 per raccogliere fondi contro il Covid attraverso una “Capsule collection limited edition” realizzata insieme a Oreo.


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