Cori razzisti contro Maignan, l’Udinese condannata a una partita porte chiuse

Sono stati fatti di «gravità obiettiva» quelli avvenuti lo scorso sabato sera al Friuli secondo il giudice sportivo

Il giudice sportivo della Serie A ha deciso che l’Udinese giocherà una partita a porte chiuse, dopo i cori razzisti contro il portiere Mike Maignan durante l’ultima gara contro il Milan. Nel provvedimento, il giudice Gerardo Mastrandrea ricostruisce quanto accaduto sabato sera al Friuli, quando si sono verificare «manifestazioni di discriminazione razziale che hanno interessato in più occasioni, durante la gara, il calciatore Mike Maignan, e che hanno portato all’effettuazione di n.2 annunci con altoparlante, nonché a una prima interruzione del gioco per circa un minuto» e in seguito «a una sospensione della gara per circa cinque minuti». Il giudice ha poi sottolineato «la obiettiva gravità dei fatti descritti e riportati». Per il caso dei cori razzisti contro il portiere milanista finora è stato individuato un primo tifoso dell’Udinese. Si tratta di un 46enne della provincia di Udine, contro il quale il questore ha già emesso un Daspo di cinque anni. La società, da parte sua, ha deciso di bandire a vita il tifoso dal proprio stadio.


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