Donald Trump condannato per diffamazione. Deve oltre 80 milioni di dollari alla scrittrice Jean Carroll

L’autrice australiana lo accusò di violenza sessuale. Lui negò il caso, continuando però ad attaccarla per anni

Una giuria di New York ha condannato Donald Trump al pagamento 83,3 milioni di dollari di risarcimento per aver diffamato la scrittrice, negando nel 2019 – quando era presidente – una aggressione sessuale di quasi 30 anni fa in un lussuoso grande magazzino della Grande Mela. La scrittrice aveva chiesto 24 milioni. La somma comprende i 18,3 milioni di danni compensatori (per lo stress emotivo e il danno alla reputazione e quindi al mancato guadagno) e ben 65 milioni di danni punitivi (come deterrenza contro ulteriori diffamazioni). Quasi il triplo del risarcimento (30 milioni dollari) con cui Weinstein ha pagato tutte le accusatrici. Questa è la seconda condanna civile per Trump. L’anno scorso, in una causa separata intentata contro di lui, una giuria ha riconosciuto a Carroll 5 milioni di dollari di danni per abusi sessuali e successivi atti di diffamazione. L’autrice accusò l’ex presidente di violenza ma lui, in risposta, le diede della bugiarda affermando che un incontro sessuale con Carroll era impossibile perché lei non era «il suo tipo».
Subito dopo la scrittrice ha ricevuto minacce di morte e altri messaggi allarmanti dai sostenitori di Trump. E le molestie continuano ancora oggi, tanto che la donna teme per la sua sicurezza. Trump continua a fare commenti denigratori su di lei sia in TV che nei post sui social media.
Mentre è in campagna elettorale ha definito la causa di Carroll una «caccia alle streghe».
Ora la sentenza, anche se, come prevedibile, il tycoon ricorrerà in appello. «Il consiglio che vi do è di non rivelare mai che eravate in questa giuria», avrebbe detto ai giurati Lewis Kaplan, il giudice del caso, secondo quanto riportano alcuni media Usa.


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