Carlo Rossella: «Meloni? È una ducia con stimmate fasciste. Berlusconi era un rivoluzionario senza rivoluzione»

Il giornalista che ha diretto il TG5: oggi tifo per Elly Schlein

Il giornalista Carlo Rossella, che è stato direttore del Tg1 e de La Stampa prima di approdare al gruppo di Berlusconi e al Tg5, oggi «aborre» la nuova destra. E siccome la sua reincarnazione è la premier Giorgia Meloni, di lei dice: «È una ducia, copyright di Giuliano Ferrara. Ha le stimmate fasciste impresse nella carne, ha l’eloquio e il portamento e anche la cultura che ne fanno la rappresentante perfetta della destra che io aborro. Pericolo mortale». Anche se ha lavorato con lui e quindi naturalmente si sentiva «obbligato ad essere solidali», di Silvio Berlusconi oggi dice che è stato «un rivoluzionario senza rivoluzione. Un ideologo senza ideologia. Lo ricordo come un uomo pratico, di grandi capacità, che ha perorato i suoi interessi. Stop», dice al Fatto Quotidiano.


Pericolo mortale

Nel colloquio con Antonello Caporale aggiunge che non vuole dire altro perché «la cosiddetta terza età apre la mente, definisce meglio i contorni della vita. Io ricordo sempre con nostalgia gli anni in cui ho militato nel Pci. Togliatti era un uomo coltissimo». Dice che «con la destra prevale l’ignoranza. Con la sinistra prevale la cultura. Non si discute. Quindi Meloni pericolo mortale. Non mi piace, in lei rivedo un passato tragico. È più forte di me». Oggi, dice, fa il tifo per Elly Schlein. Perché «è una donna capace, colta e finalmente lontana da un mondo untuoso. Dicono che non regga, che i suoi discorsi siano fumosi, respingenti. È ficcante, puntuale, e ha un modo autentico di illustrare il mondo nuovo. L’Italia ha bisogno di sprovincializzarsi, perciò Elly, Elly, Elly».


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