Il padre di Ilaria Salis: «Da Salvini parole fuori luogo». Il caso sarà discusso al Parlamento europeo

Le opposizioni vanno all’attacco del ministro leghista. Schlein: «Anziché proteggere una cittadina italiana, si mette a rovistare nel suo passato»

Il caso di Ilaria Salis, la 39enne ex insegnante italiana portata in catene a mani e piedi in un’aula di tribunale in Ungheria, approda al Parlamento Europeo. Lunedì pomeriggio, nel giorno di apertura della plenaria a Strasburgo, si terrà un dibattito preceduto da un intervento di un rappresentante della Commissione europea. L’ordine del giorno sarà approvato formalmente alla conferenza dei capigruppo in programma oggi, mercoledì 31 gennaio, ma è stato anticipato all’Ansa da alcune fonti parlamentari. Mentre in Italia la detenzione di Salis ha fatto scoppiare una polemica politica, il padre della 39enne si dice «moderatamente ottimista». Roberto Salis oggi ha incontrato sua figlia, detenuta in un carcere di Budapest da circa un anno con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra. «È ancora entusiasta per aver visto lunedì i suoi amici e qualche buon segnale sta arrivando anche dal carcere dove le sue condizioni sono migliorate. Si inizia a vedere un po’ di luce». L’uomo se la prende poi con il ministro Matteo Salvini, che questa mattina – interpellato da alcuni giornalisti – aveva commentato così la vicenda: «Vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa, e adesso scopro anche in Italia, a picchiare e sputare alla gente?». A replicare al leader della Lega è lo stesso Roberto Salis, che all’Ansa dichiara: «Va bene tutto ma non si possono fare dichiarazioni di questo tipo. L’uscita di Salvini mi è parsa fuori luogo».


La strategia del governo italiano

In questi giorni, gli avvocati che assistono Ilaria Salis al processo dovranno decidere quando presentare la nuova istanza per i domiciliari, dopo che la prima era stata rifiutata lo scorso anno. Intanto, sul fronte italiano, è il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari a chiarire qual è la strategia del governo. «Non appena la misura cautelare disposta nei confronti di Ilaria dovesse essere sostituita con altra meno afflittiva, il ministero della Giustizia, ricevuta la necessaria documentazione da parte del corrispondente ministero ungherese, provvederà immediatamente a trasmettere il tutto all’autorità giudiziaria competente per il riconoscimento e l’esecuzione in Italia della misura applicata», ha spiegato Ostellari in commissione Giustizia. Il governo, ha precisato il sottosegretario, «è e sarà sempre impegnato nella difesa dei diritti della persona, anche quando detenuta ed in attesa di giudizio».


Schlein: «La Lega mette altre catene»

Nel frattempo, non si ferma la pioggia di critiche proveniente dai banchi delle opposizioni. Anziché battersi per Ilaria Salis, ha attaccato Elly Schlein, «la Lega si mette a rovistare nel suo passato, ancora prima che sia pronunciata sentenza ha già deciso la colpevolezza, e mette altre catene ai polsi e alle caviglie». La segretaria dem accusa Salvini di «nostalgia di Medioevo» e bolla le sue affermazioni sul caso Salis come frutto «di un paternalismo insopportabile». A criticare l’operato del governo è anche Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi-Sinistra. «C’era bisogno che trascorresse un anno perché emergesse e fosse chiaro agli occhi di tutti, tramite le immagini che abbiamo visto, che i diritti di Ilaria Salis in Ungheria in quel carcere vengono costantemente calpestati», ha attaccato Cucchi in un’intervista a Today.it. La senatrice ha poi ricordato che il suo partito ha «presentato diverse interrogazioni, sia risposta scritta che question time, che non hanno mai trovato una risposta concreta». Infine, una bordata a Salvini: «La costante è che parla sempre a sproposito, dimostrando di non conoscere le questioni. A Roma diciamo che la sta buttando in caciara».

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