«Gesù effeminato e offensivo», il caso dello scandalo sul poster delle Confraternite di Siviglia per Pasqua

La replica dell’artista Salustiano Garcia: «L’ho fatto con profondo rispetto»

Il poster di Gesù scelto per la Settimana Santa a Siviglia scatena l’ira degli ultraconservatori spagnoli, inorriditi di fronte a un’opera artistica che – a loro avviso – rappresenta un Gesù «troppo effeminato» e, pertanto, «offensivo». Riuscire ad accontentare tutti quando si tratta di interpretare il volto del divino in chiave moderna, spesso genera turbamenti. Basta pensare a quando, sempre in Spagna, è scoppiato lo scandalo dopo che una parrocchia ha deciso di promuovere incontri di «cristologia femminista» lanciando un manifesto che sostituiva il Cristo in croce con una donna nuda. Il poster che ora fa discutere una delle nazioni più progressiste sul fronte dei diritti civili è l’artista sivigliano Salustiano Garcia che ha svelato la sua opera a un evento del Consiglio delle Confraternite, in cui era presente anche il sindaco José Luis Sanz. Giovane, affascinante, quasi truccato, e senza croce: così è ritratto il Gesù che non piace agli ultraconservatori spagnoli.


La replica dell’artista: «L’ho fatto con profondo rispetto»

Se per il Consiglio delle Confraternite l’opera presa di mira riesce, in realtà, a mostrare «il lato radioso della Settimana Santa», per gli ultraconservatori cattolici del gruppo IPSE non è nient’altro che «un’aberrazione assolutamente vergognosa». Concorda il presidente del partito di estrema destra Vox, Javier Navarro, che definisce l’opera «una provocazione». Una lettura che l’autore del poster respinge senza alcun dubbio: «L’ho fatto con profondo rispetto, ispirandomi a mio figlio. Gentile, elegante e bello: per vedere sessualità nella mia immagine di Cristo bisogna essere pazzi». Juan Espadas, leader del partito socialista spagnolo al potere nella regione dell’Andalusia, difende l’opera e denuncia le «espressioni di omofobia e odio» emerse dalle polemiche di questi giorni. Dal suo punto di vista questa raffigurazione di Gesù «unisce tradizione e modernità».


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