Ilaria Salis: il piano del braccialetto per riportarla in Italia, le denunce, le condanne e le supplenze alle medie
Il piano per riportare Ilaria Salis in Italia prevede gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Con la promessa di ritornare in Ungheria per ogni udienza del processo. A questo lavora il ministero della Giustizia. Che potrebbe prendere un impegno politico con i giudici di Budapest, i quali finora hanno negato ogni allentamento della custodia cautelare in carcere a causa del pericolo di fuga. Via Arenula potrebbe assicurare con una nota scritta all’Ungheria il rispetto delle condizioni. Per permettere agli avvocati dell’insegnante di presentarli alla corte di Budapest. A cui spetterà l’ultima parola. Intanto emergono altri elementi dal passato della docente: ieri la Lega ha ricordato una condanna per concorso morale in resistenza a pubblico ufficiale diventata definitiva in Cassazione a luglio 2023.
L’insegnamento nei licei
Mentre secondo il ministero dell’Istruzione Salis non è una maestra elementare. Avrebbe invece insegnato come supplente latino e italiano in diversi licei milanesi. L’ultima risalirebbe a gennaio 2023: ovvero poco prima dell’arresto a Budapest. Il Corriere della Sera spiega oggi che molto probabilmente Salis ha avuto accesso alle graduatorie d’istituto. Ovvero alle liste istituite per sostituire per brevi periodi gli insegnanti assenti. Salis è laureata in lettere ed avrebbe esercitato saltuariamente il ruolo di docente. Per continuare a insegnare da abilitata, spiega il quotidiano, dovrebbe partecipare a un concorso. Oppure se la condanna non rientrasse tra i reati ostativi all’insegnamento. Il piano per il ritorno con gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico è alternativo rispetto a quanto dichiarato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale a Open ha detto che un rientro in Italia è possibile soltanto dopo l’eventuale condanna.
Il controllo elettronico in Italia
D’altro canto l’ipotesi di attendere la condanna prevede tempi troppo lunghi. La prossima udienza del processo in cui Ilaria comparirà in catene e al guinzaglio in Aula è prevista per maggio. Le ulteriori udienze dovrebbero svolgersi in autunno e riguarderanno il famoso video in cui comparirebbe Salis che aggredisce insieme ad altre persone un neonazista. Che non è László Dudog, il neofascista di fede laziale ungherese la cui immagine era circolata nei giorni scorsi sui social network. Secondo il piano per il rientro in Italia il ministero della Giustizia dovrebbe garantire a nome del governo italiano il rispetto di alcune condizioni di custodia cautelare. Nello specifico, l’uso del braccialetto elettronico per il controllo degli arresti domiciliari in teoria potrebbe convincere i giudici ad accogliere le istanze finora respinte per tre volte.
Le denunce e le condanne
In questa ipotesi Roma dovrebbe assicurare Budapest che se fossero concessi i domiciliari Salis avrebbe il braccialetto. E quindi ogni pericolo di evasione sarebbe scongiurato. I contatti tra il ministero e gli avvocati della docente sono già in corso. Alle considerazioni tecniche, però, dovrà conformarsi la volontà politica. Con la nuova istanza tornerebbe in gioco il lavoro diplomatico tra Budapest e Roma. Intanto ieri la Lega è tornata a parlare delle condanne di Salis. Nei giorni scorsi il Carroccio aveva accusato Ilaria di aver assaltato e distrutto un suo gazebo nel 2017. Si trattava di una notizia falsa, visto che nel processo su quel fatto Salis venne assolta con formula piena. Anzi, il giudice le riconobbe di aver cercato di impedire ai manifestanti l’assalto. Ma ieri il Carroccio ha parlato di un’altra condanna per concorso morale nella resistenza a un pubblico ufficiale.
L’educatrice e l’imboscata
Un reato per cui Salis è stata condannata in via definitiva dalla Cassazione nel luglio 2023. Si tratta però, come ha spiegato Roberto Salis, di un reato diverso da quello per cui è stata assolta. Il padre di Ilaria ha annunciato che querelerà Matteo Salvini e la Lega per la storia dell’assalto al gazebo. E ha fatto sapere anche di voler intraprendere un’azione giudiziaria nei confronti della trasmissione Diario del Giorno, del conduttore Giuseppe Brindisi e del direttore del Giornale Alessandro Sallusti per l’«imboscata» che gli avrebbero teso durante la diretta. La Verità intanto scrive che Salis ha riportato altre condanne oltre a quella citata dal Carroccio. Tutte passate in giudicato. Una per accensioni ed esplosioni pericolose perché avrebbe lanciato fumogeni e petardi all’interno del perimetro di una struttura carceraria di Milano. Una per resistenza a pubblico ufficiale durante lo sgombero di uno stabile a Saronno. Un’altra ancora per invasione di edifici. Secondo il quotidiano Salis è stata segnalata all’autorità giudiziaria in 29 occasioni.
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