Stefano Bandecchi vuole candidare Vittorio Sgarbi alle Europee: «Con lui arriviamo al 4%»

«L’ho chiamato, ha detto che ci avrebbe riflettuto, ma io un posto per lui ce l’ho sempre libero»

Il soccorso a Vittorio Sgarbi, che ha detto addio al governo Meloni dopo l’indagine dell’Antitrust sulle sue consulenze, potrebbe arrivare da Terni. Il sindaco Stefano Bandecchi infatti in un’intervista al Fatto Quotidiano oggi dice che vorrebbe candidarlo alle elezioni europee. «L’ho chiamato, ha detto che ci avrebbe riflettuto, ma io un posto per lui ce l’ho sempre libero», dice oggi a Thomas Mackinson. Bandecchi dice che vuole candidare Sgarbi «per quello che è successo e per come è stato trattato». Perché secondo il sindaco di Terni non è stato protetto: «Levare a Sgarbi la possibilità di fare dei convegni e delle conferenze è come tagliare le ali a un’aquila. Il sottosegretario non è una professionalità. Se va a fare un lavoro continuativo posso capirla, ma se fa un’intervista, inaugura una mostra, cioè una cosa saltuaria io non la vedo così».


L’operazione

Per questo l’operazione candidatura alle Europee è pronta. «Gli ho semplicemente detto che secondo me lui aveva sbagliato a dare le dimissioni, doveva aspettare che tutti si prendessero le palle in mano. Invece lui ha facilitato la vita ai vecchi amici mentre lo stavano tradendo perché ora Berlusconi non c’è più. Così gli ho chiesto se gli andasse di fare questa cosa con Alternativa Popolare, veri liberali», sostiene Bandecchi. Di qui l’idea della candidatura: «Lotterò con unghie e denti per arrivare a prendere il 4% ma se fossi normale le direi che viaggiamo sull’1 e mezzo scarso. Ma per un’operazione impossibile serve uno che la pensa possibile. Ho vinto a Terni perché sapevo che era un’operazione impossibile». Riuscirà?


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