L’Antitrust avvia un’istruttoria contro Vittorio Sgarbi: possibile conflitto d’interessi. Il procedimento dopo la segnalazione di Sangiuliano

Il critico: «Sono assolutamente tranquillo»

Dalle accuse arrivate su carta stampata, ora si potrebbe passare alla carta bollata. L’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha avviato un’istruttoria contro il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi dopo aver ricevuto una segnalazione dal ministro competente Gennaro Sangiuliano. Il procedimento aperto verte sul regolamento del conflitto di interessi. Nella delibera pubblicata nel bollettino dell’Antitrust si può anche leggere che: «Dalle prime evidenze emergono elementi dai quali si evince che le attività sopra richiamate siano state effettivamente prestate». Un quadro quindi che si profila molto delicato per Sgarbi. L’autorità valuterà le possibili condotte illecite del critico d’arte per le sue attività svolte, «in maniera né marginale, – si legge nell’atto – né occasionale», che gli avrebbero fatto incassare circa 300mila euro. Prestazioni che sarebbero incompatibili con la carica di governo che ricopre. Ad annunciare la procedura è stata la stessa Antitrust. Raggiunto dalla notizia, Sgarbi non ha risparmiato frecciate al ministro: «Sangiuliano? Non l’ho sentito e non intendo sentirlo. Per il resto attendo sereno il giudizio dell’Antitrust». Il critico è fiducioso: «L’Antitrust è il mio Cda e deve valutare il mio diritto d’autore. Tutti i diritti teatrali sono garantiti all’interno del diritto d’autore, perché qualunque spettacolo che ho fatto è legato a quello che ho scritto. Sono assolutamente tranquillo». E’ vero, in effetti, che nell’ultima relazione l’Antitrust aveva dato atto a Sgarbi di aver messo in campo varie attività nonostante il ruolo di governo, considerandole tutte – da quella giornalistica alla presidenza di alcune fondazioni – compatibili con l’incarico politico.


Le accuse

A scatenare il vespaio di polemiche e la rincorsa alle smentite è stato un articolo pubblicato su il Fatto secondo cui il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi avrebbe incassato 300mila euro in mostre e premi insieme alla sua compagna e al suo capo di segreteria. A essere sotto la lente dell’inchiesta ci sarebbero le sue consulenze, per delle mostre, partecipazioni a eventi, come Miss Italia, o presenze come ospite in sedi istituzionali come dei comuni. Un giro gestito da due società vicine a lui, l’Ars Srl con amministratore Nino Ippolito, suo addetto stampa, ed Hestia srl con a capo Sabrina Colle, compagna di Sgarbi. Queste attività sarebbero, se accertate, illegali per chi ricopre incarichi politici anche perché «appaiono connesse con la carica di governo». Responsabile del procedimento è la dott.ssa Maria Grazia Montanari. La conclusione dell’istruttoria è prevista entro il 15 febbraio 2024.


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