Beppe Vessicchio ora si gode il Festival dal divano: «Angelina Mango sorprendente, Annalisa mi ha deluso. Mahmood? Che disagio»

I promossi e bocciati dello storico direttore d’orchestra dopo la prima serata. Che confessa: «Festival troppo lungo, ho avuto cedimenti»

Su quel palco – anzi sotto, a dirigere l’orchestra – ci ha passato una vita. Ora Beppe Vessicchio il Festival di Sanremo se lo gode dal divano di casa, come un’altra decina di milioni di italiani. Il suo sguardo critico, però, vale doppio. Che ne pensa, dunque, lo storico direttore d’orchestra dell’Ariston di quel che il Festival numero 74 ha proposto sin qui, dopo la serata d’esordio? «Incominciamo col dire che il Festival è troppo lungo», dice in primis all’Adnkronos Vessicchio. «Nonostante il superbo impegno di Amadeus, ho avuto alcuni cedimenti durante la serata», confessa il 67enne: «per fortuna Fiorello ogni tanto faceva  qualche punturina…». Ma che dire delle canzoni e dei cantanti in gara? Ecco la sua rassegna: «Angelina Mango è veramente sorprendente, per scioltezza e capacità di canto: mi ha colpito la sua determinazione. Loredana Bertè è eccezionale, il brano ha una sua forza ma sul palco non ha fatto una  performance di livello. Mi ha sorpreso BigMama, che ha una capacità di imporsi a dispetto delle fragilità che l’attanagliano». Una “bella conferma” è stata poi secondo Vessicchio Mr. Rain, «capace di coniugare più mondi», mentre tra i tanti debuttanti una menzione particolare va ad Alfa: «l’ho trovato originale e determinato».


Promossi e bocciati

A svettare su tutti però su Vessicchio sono i Negramaro: perfino troppo. «Secondo me hanno una statura veramente colossale sul palco e quindi la domanda che mi faccio è: che sono venuti a fare in gara? Hanno un livello superiore agli altri. Mi sono sembrati degli ospiti». Ottima impressione, a sorpresa, anche dei The Kolors con la loro futuribile hit Un ragazzo una ragazza: «Ci confermano di sapersi muovere e di saper far muovere le gambe, far ballare con una musica fatta bene e cantata benissimo. Anche se un po’ meno lucente del successo che gli ha preceduti ultimamente (Italodisco, ndr.)». Promossi a pieni voti anche Il Volo («sanno cantare, sono indiscutibilmente  bravi e lo si vede proprio subito»), Fiorella Mannoia («è sempre Fiorella, secondo me s’è voluta divertire e offrirci qualcosa  di ballabile senza rinunciare ad un pensiero profondo») e La Sad («c’è coerenza tra quello che si vede, quello che si ascolta e quello che dicono di pensare»). Più di un dubbio invece sulle performance di alcuni big molto attesi: la favorita Annalisa («Mi  aspettavo di più da lei, ma è anche vero che viene da due successi  enormi») così come Mahmood: «Quando canta nel registro grave sembra come uno che  cammina sulle uova. È vero che quel palcoscenico fa tremare le gambe a tutti, ma le altre volte l’ho visto molto più a suo agio. La tessitura del brano secondo me non era ideale per lui». Valutazione nel complesso di Sanremo 74 per ora, dunque? «Cosa dire? Forse si poteva ridurre il numero di  partecipanti. Ci sono diverse cose senza infamia e senza lode», chiosa Vessicchio.


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