La premier estone Kaja Kallas e un ministro lituano nella lista dei ricercati di Mosca: l’ultima minaccia del Cremlino

La Russia accusa i due politici europei di aver «oltraggiato la memoria storica russa»

La prima ministra dell’Estonia, Kaja Kallas, e il ministro della Cultura della Lituania, Simonas Kairys, sono stati inseriti nella lista dei ricercati del ministero dell’Interno russo. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha precisato che la decisione su Kallas e Kairys si deve ad azioni «ostili compiute contro la Russia e contro la sua memoria storica». Nel database del ministero dell’Interno non sono specificate le accuse nei loro confronti, ma pare che si riferiscano alla distruzione di monumenti che ricordano il ruolo delle forze armate sovietiche nella sconfitta della Germania nazista nella Seconda guerra mondiale. «Il regime sta facendo quello che ha sempre fatto: sta cercando di soffocare la libertà e di continuare a creare la propria versione che è in contrasto con i fatti o la logica», ha dichiarato il ministro lituano Simonas Kairys commentando la decisione del Cremlino. Nella lista dei ricercati del ministero dell’Interno russo, oltre a Kallas e Kairys, figurano anche altri politici dei Paesi baltici.


Gli altri politici ricercati

Il sito russo di opposizione Mediazona ha analizzato il database del ministero dell’Interno. Considerando solo i politici europei e dei Paesi baltici, sono 160 in totale le persone finite nella lista dei ricercati del Cremlino. Per l’Estonia: la premier Kaja Kallas e il segretario di Stato Taimar Peterkop. Per la Lituania: il ministro Simonas Kairys, il sindaco di Klaipeda (Arvydas Vaitkus) e 6 membri del consiglio comunale di Vilnius. Per la Lettonia: l’ex ministra dell’Interno Marija Golubeva, 67 membri del parlamento e 15 membri del consiglio comunale di Riga. Per la Polonia: il sindaco di Walbrzych (Roman Szelemej) e il dirigente statale Karol Rabenda. Per l’Ucraina: il sindaco di Lutsk (Ihor Polishchuk) e quello di Rivne (Oleksandr Tretyak).


Foto di copertina: EPA/Olivier Hoslet | La prima ministra estone, Kaja Kallas, al Consiglio Europeo (Bruxelles, 15 dicembre 2023)

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