Caso La Russa jr, l’analisi sui capelli della 22enne: «Tracce di droga dello stupro» compatibili con il periodo della presunta violenza

Secondo il consulente dell’avvocato che assiste la ragazza, qualcuno deve aver fatto assumere il Ghb alla 22enne. Lei finora ha sempre negato di averne mai fatto uso volontariamente

Tracce della cosiddetta «droga dello stupro» sono state trovate in una ciocca di capelli della 22enne che ha denunciato Leonardo Apache La Russa e l’amico dj Tommaso Gilardoni, entrambi indagati per violenza sessuale dopo la denuncia della ragazza che sostiene di aver subito rapporti sessuali a sua insaputa la notte del 18 maggio in casa del presidente del Senato. Le tracce di Ghb sarebbero compatibili con il periodo delle presunte violenze, secondo l’analisi del tossicologo Aldo Polettini, consulente nominato dal legale che assiste la 22enne, l’avvocato Stefano Benvenuto.


L’analisi sui capelli

L’analisi è stata svolta su una ciocca di capelli della ragazza il 24 novembre, cioè sei mesi dopo la notte della presunta violenza. Come riporta il Corriere della Sera, il Ghb lascia tracce nell’organismo per sempre una volta entrata nell’organismo. Il prof. Polettini ha quindi esaminato un capello di circa 10 centimetri, diviso in segmenti da un centimetro, pari alla crescita di un mese. Così è arrivato alla conclusione che le tracce di Ghb sono state trovate nel segmento che corrisponde a quello del mese di maggio. Il Ghb risulta «esogeno», quindi per il tossicologo proviene dall’esterno e qualcuno deve aver somministrato la sostanza alla ragazza. L’esame tossicologico non può determinare la data esatta, né escludere che l’assunzione della «droga dello stupro» possa essere avvenuta in un arco di tempo più ampio e in più occasioni. La ragazza ha già dichiarato di non aver mai fatto uso di Ghb di sua volontà.


I testimoni

Dagli interrogatori ai testimoni finora non è mai emerso qualcuno che avesse visto versare qualcosa nei tre cocktail bevuti quella sera dalla ragazza nella discoteca Apophis di Milano. Una sua amica ha però detto di aver visto cambiare l’umore della 22enne, vista più euforica, dopo aver bevuto un gin tonic. Poi sarebbe passata a pronunciare frasi sconnesse. Ora l’avvocato Benvenuto ha chiesto anche un incidente probatorio sulle analisi, così da cristallizzare la prova in vista dell’eventuale processo.

La replica degli avvocati di La Russa jr

Parlano di una «mossa disperata» gli avvocati che assistono Leonardo Apache La Russa, Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni. Proprio ora, «in un momento in cui l’accusa si sta rivelando inconsistente». I legali sottolineano anche che un eventuale riscontro della presenza di Ghb in un capello, a distanza di mesi, non potrebbe portare a individuare la serata precisa dell’assunzione da parte della ragazza.

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