Velletri, neonato morto per una circoncisione abusiva: condannate tre donne

L’operazione è costata 300 euro. Poi la morte

Tre donne sono state condannate a Velletri per aver effettuato una circoncisione improvvisata su un neonato di 21 giorni. Che è morto 7 ore dopo “l’intervento”. La madre, di cittadinanza nigeriana, dovrà scontare 4 anni e mezzo di carcere. La chirurga ne avrà per otto anni e mezzo e l’assistente per sei anni e mezzo. Il pubblico ministero Ambrosio Cassiani ne aveva chiesti diciotto per tutte e tre. Tutto è accaduto, spiega l’edizione romana di Repubblica, nelle campagne di Monte Compatri poco meno di un anno fa. Il 24 marzo scorso il bambino viene portato a casa di Egbe Kate Iduorobo. La signora in Nigeria era abilitata alla professione sanitaria, in Italia no. L’operazione viene a costare 300 euro. Sette ore dopo il cuore del neonato smette di battere. E così le tre donne vengono accusate di omicidio preterintenzionale ed esercizio abusivo della professione medica.


Il processo celebrato con rito abbreviato porta alla sentenza. Egbe Kate Iduorobo viene condannata perché «in assenza del titolo abilitativo, eseguendo la circoncisione sul piccolo, esercitava abusivamente la professione di medico chirurgo», dicono gli atti. «Accogliamo positivamente il notevole ridimensionamento della richiesta di condanna del pubblico ministero, considerandolo un passo verso la ricerca della verità e un riconoscimento da parte del sistema giudiziario della complessità del caso. Nel secondo grado confidiamo di avere una revisione delle prove per chiarire la posizione dell’imputata», dicono al quotidiano gli avvocati della difesa, i penalisti Floriano Polito e Giuseppina Massaiu.


In copertina: immagine di repertorio

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