Il G7 dopo due anni di guerra: «Sostegno incrollabile all’Ucraina, la Russia non vincerà». E Meloni a Kiev firma il patto per la sicurezza – I video

La premier nella capitale ucraina con Trudeau e Von der Leyen e De Croo per l’Ue: «Risoluzione del conflitto solo con la Formula di Pace di Zelensky»

A due anni dall’inizio della guerra su scala lanciata da Vladimir Putin contro l’Ucraina, i leader dei Paesi più economicamente avanzati del pianeta riuniti nel G7 rimangono al fianco di Kiev senza se e senza ma. Lo rivendica la dichiarazione diffusa alla fine del vertice, svolto in videoconferenza, con alcuni dei leader, tra cui la presidente di turno Giorgia Meloni, collegati direttamente da Kiev: «Noi leader del G7 ci siamo incontrati oggi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per riaffermare il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina e rendere omaggio ancora una volta al coraggio e alla resilienza del popolo ucraino che ha combattuto instancabilmente per la libertà e il futuro democratico dell’Ucraina. Rimaniamo convinti di poter garantire che il popolo ucraino prevalga nella lotta per il proprio futuro e contribuire a forgiare una pace globale, giusta e duratura».


Hasta la victoria (di Kiev)

Si legge ancora nel documento finale del vertice: «Continueremo a sostenere il diritto dell’Ucraina all’autodifesa e a ribadire il nostro impegno per la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina, anche concludendo e attuando impegni e accordi di sicurezza bilaterali, sulla base della Dichiarazione congiunta di sostegno all’Ucraina che abbiamo approvato a Vilnius lo scorso luglio. Stiamo intensificando la nostra assistenza in materia di sicurezza all’Ucraina e stiamo aumentando le nostre capacità di produzione e consegna, per assistere il Paese». «Continueremo ad aumentare i costi della guerra russa – prosegue il testo -, a degradare le fonti di guadagno della Russia e a ostacolare i suoi sforzi per costruire la sua macchina da guerra, come dimostrano i pacchetti di sanzioni recentemente approvati. Continuiamo a contrastare qualsiasi tentativo di eludere e aggirare le nostre sanzioni. Imporremo ulteriori sanzioni a società e individui di Paesi terzi che aiutino la Russia ad acquisire armi o input chiave per le armi».


La via per la pace

In merito alle prospettive di negoziati o di risoluzione del conflitto, resta immodificata la posizione del G7: «Per il futuro, continuiamo a sostenere l’Ucraina nell’ulteriore sviluppo della Formula di Pace del Presidente Zelensky e ci impegniamo a sostenere un processo per una pace globale, giusta e duratura, coerente con i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e rispettosa della sovranità e del territorio dell’Ucraina». E concludono sottolineando che «mentre l’Ucraina entra nel terzo anno di questa guerra implacabile, il governo e il popolo ucraino possono contare sul sostegno del G7 fino a quando sarà necessario».

L’affaire Navalny

La dichiarazione di vicinanza a Kiev va di pari passo alla condanna di Mosca: per questo il messaggio non tralascia un riferimento allo «straordinario coraggio di Alexei Navalny» che «ha sacrificato la sua vita lottando contro la corruzione del Cremlino e per elezioni libere ed eque in Russia». «Chiediamo al governo russo di chiarire pienamente le circostanze della sua morte, di liberare tutti i prigionieri ingiustamente detenuti e di fermare la persecuzione dell’opposizione politica e la repressione sistematica dei diritti e delle libertà. Riterremo responsabili i colpevoli della morte di Navalny, anche continuando a imporre misure».

L’accordo bilaterale con l’Italia

Zelensky aveva già annunciato un altro importante risultato conseguito oggi: un accordo bilaterale di cooperazione in materia di sicurezza tra Ucraina e Italia. Il presidente ucraino ha spiegato: «Questo documento stabilisce una solida base per il partenariato di sicurezza a lungo termine dei nostri Paesi. Abbiamo anche discusso di un ulteriore sostegno all’Ucraina nel contesto della presidenza italiana del G7. Sono grato all’Italia per il sostegno all’Ucraina. Dobbiamo fare di tutto perché 2024 diventi un anno decisivo per ripristinare la sicurezza reale a lungo termine in Ucraina e tutto il mondo». Ha fatto eco Giorgia Meloni intervenuta a Kiev – assieme ad altri leader internazionali – in occasione del secondo anniversario della guerra e per la cerimonia della battaglia di Antonov, simbolo della resistenza ucraina. La premier ha spiegato che l’accordo «ha durata decennale ed è il più completo e importante siglato con un Paese non parte della Nato».

I soldi per Kiev

Non sono stati illustrati dettagli sull’impegno economico per l’Italia, ma la presidente del Consiglio ha aggiunto: «Continuiamo a sostenere l’Ucraina in quello che ho sempre ritenuto il giusto diritto del suo popolo a difendersi. Questo presuppone necessariamente anche il sostegno militare perché confondere la tanto sbandierata parola pace con la resa, come fanno alcuni, è un approccio ipocrita che non condivideremo mai». La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha poi annunciato che «a marzo ci sarà la prima tranche dei pagamenti, da 4,5 miliardi» del fondo da 50 miliardi approvato dall’Ue per l’assistenza all’Ucraina. Ha anche aggiunto che , senza intaccare il mercato unico, Bruxelles si avvia «alla proroga di un anno» delle corsie di solidarietà per favorire l’export ucraino.

«Difenderemo l’Ucraina»

«L’Italia c’è, questo penso che si veda e ci sarà a maggior ragione come presidente del G7. Se le cose fossero andate come nel sentimento di chi invadeva, questa guerra sarebbe durata tre giorni. Ma oggi ci ritroviamo in una situazione di equilibrio del conflitto, che è la precondizione di qualsiasi ipotesi diplomatica», ha dichiarato Meloni. «Il gioco è sempre lo stesso: non si può scambiare un’invasione con la pace. Quello che si può fare è costruire un equilibrio che consenta a un certo punto di cercare un’altra soluzione», ha aggiunto. Per poi ricordare come all’inizio si pensasse erroneamente che fosse a una guerra lampo. «Così non è stato», ha chiosato. «Poi si pensava a occupare metà del territorio ucraino, e non è successo. Poi l’Ucraina ha liberato parte dei suoi territori». Quindi l’avviso della premier è: «Attenzione a non essere anche noi vittime di una propaganda che conosciamo abbastanza bene».

«Faremo la nostra parte per difendere Kiev»

«Questa terra è un pezzo della nostra casa e noi faremo la nostra parte per difenderla. Questo posto – ha commentato la premier – è simbolo di fallimento di Mosca e dell’orgoglio dell’Ucraina, ci ricorda che c’è qualcosa di più forte di missili e guerra: è l’amore per la terra e la libertà». Nella serata di ieri, Meloni è atterrata all’aeroporto di Rzeszow in Polonia. Poi il viaggio in treno nella notte dalla frontiera polacca.

La riunione del G7

La premier italiana oggi presiede la riunione del G7 da Kiev a due anni dall’invasione da parte della Russia. La presidente del Consiglio si è collegata per il G7 in videoconferenza dalle ore 16 dalla cattedrale di Santa Sofia. In occasione della cerimonia per la battaglia dell’aeroporto internazionale Antonov di Hostomel, Zelensky ha conferito onorificenze militari per i soldati superstiti dello scontro del 2022.

Von der Leyen: «L’Europa sosterrà Kiev finché necessario»

A Kiev sono presenti anche il premier belga e presidente di turno della Ue, Alexander De Croo e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Il quale ha dichiarato: «Putin afferma di essere potente, ma i leader veramente potenti non assassinano i loro oppositori». De Croo e Trudeau hanno viaggiato sullo stesso treno della premier e della presidente della Commissione europea. «L’Europa vi sosterrà finché necessario, ci sarà più sostegno finanziario, più munizioni. Non c’è luogo migliore di questo aeroporto per ricordare il nostro impegno per l’Ucraina», ha dichiarato von der Leyen ricordando come ad Antonov ci fosse l’aereo più grande del mondo, l’Antonov An-225 Mriya. «E Mriya vuol dire sogno. Il sogno che hanno gli ucraini è di avere posto nella famiglia europea e insieme realizzeremo questo sogno. L’Ucraina in pace farà parte dell’Europa», ha concluso la presidente della Commissione.

Zelensky: «È ora di aumentare la pressione sull’economia russa»

«Ci troviamo in questo posto molto simbolico, qui Putin ha voluto vincere la battaglia chiave per Kiev ma qua ha fallito quando i nostri difensori sono riusciti a impedire lo sbarco russo, impedendo di creare la loro piattaforma»: è l’intervento del presidente ucraino all’aeroporto di Antovon. Zelensky è poi tornato a ribadire la necessità che gli altri Paesi aumenti la pressione sull’economia russa. «Grazie per i pacchetti di aiuti, vi ringrazio per ogni decisione sulle sanzioni e per ogni passo che consente di arrivare alla fine giusta di questa guerra. Putin deve fallire come qua a HostomelVi sono grato per essere qui con noi, per il vostro sostegno, per l’aiuto al nostro Paese a distruggere l’occupante», ha aggiunto.

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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