Dieci anni di sex toys e divulgazione erotica, l’imprenditrice: «Qui il piacere sessuale è ancora un tabù»

Norma Rossetti ha lanciato in Italia MySecretCase nel 2014, un’azienda che ora ha superato i 13 milioni di fatturato

Sono passati oltre 10 anni da quando, durante un viaggio in Malesia per un progetto fotografico, intorno a una tavola con alcuni amici e conoscenti realizza per la prima volta le potenzialità del mercato dei sex toys. Da quel momento Norma Rossetti, 40 anni, nata a Castellammare di Stabia nel Napoletano e residente a Milano, decide di approfondire meglio, studiare l’industria negli altri Paesi europei, sviluppare un progetto che fosse adattabile al mercato italiano. E così è nato MySecretCase, il negozio online di stimolatori erotici che ha anche l’ambizione di promuovere l’informazione sessuale. «La più grande soddisfazione è essere riuscita a raccogliere consenso», ha detto a la Repubblica, «oltre a quasi due milioni di euro di fondi in pochi anni. In un Paese che soffre ancora dell’oppressione religiosa e che ha paura di parlare apertamente di piacere sessuale, non è scontato». Rossetti, la cui azienda ora ha raggiunto i 13 milioni di fatturato, sottolinea che non si tratta solo di giochi erotici, ma della possibilità di migliorare la salute sessuale e prevenire la violenza di genere: «In Europa non c’è un esempio di divulgazione erotica. Ma considerare l’educazione al piacere parte dell’educazione affettiva è il vero salto di qualità». Oggi questo tipo di comunicazione può e deve passare anche sui social network, ma non è così semplice. Perché queste piattaforme impediscono le sponsorizzazioni di contenuti sessualmente espliciti. E i prodotti, i messaggi, persino le grafiche dell’azienda sono considerati dall’algoritmo pornografici. Per questo è stato più difficile creare una comunità che ora conta 1 milione di follower. «Non è scontato ottenere un ritorno, anche se fai tanta fatica. L’azienda che abbiamo costruito risponde ai miei ideali e rispecchia i miei valori. Abbiamo lavorato giorno e notte alla costruzione di un’immagine sana, puntando su una crescita progressiva», ha aggiunto, «siamo riusciti ad arrivare in televisione parlando di giochi erotici e abbiamo scritto con la community un libro. Chi l’avrebbe mai detto?».


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